"Le mie dimissioni erano e sono pronte. Avevo solo chiesto un chiarimento nel gruppo consiliare, che non c'è stato". Cosi Alessandra Feudi, consigliere della Lega a Terracina spiega il suo "ritardo" nel presentare le dimissioni dopo essere stata eletta con i voti della sola maggioranza e contro le intenzioni della Lega, vicepresidente del Consiglio comunale. Feudi interviene in un post su Facebook.

"Troppo si è scritto è troppo si è detto senza ascoltare la sottoscritta. La questione è molto semplice. Sin subito dopo i primi minuti dell'elezione mi è stato "chiesto" di dimettermi. Appena è finito il mio primo consiglio comunale ho subito dato a tutti i vertici del partito la disponibilità. Chiedendo però la convocazione della riunione del gruppo consiliare per chiarire alcuni aspetti. Mi rispondono: "prima ti dimetti e poi ci chiariamo". Nel frattempo tra vari confronti telefonici si arriva a lunedì. Risento i vertici del partito e dico: le dimissioni sono scritte, la pec è pronta per essere inviata presso gli uffici comunali ma gradirei come richiesto in precedenza un confronto".

Dopo poco, arriva la nota della Lega in cui, viste le mancate dimissioni, Feudi viene "scaricata" dal coordinatore del partito, Fulvio Carocci che è anche stato candidato in ticket con Feudi. "Quale sarebbe stato il mio errore?" si chiede Feudi. "Aver chiesto un semplice confronto interno? Io ho sempre seguito le direttive del partito, sin dal primo momento. Le dimissioni? Sono sempre pronte per essere inviate. Attendo semplicemente il confronto del gruppo consiliare". E aggiunge: "Comunque, non sapevo che il mio partito potesse dare anche indicazioni su dove eventualmente "migrare" in consiglio comunale. Ribadisco al momento sono è rimango consigliere comunale della Lega ed attendo la discussione nei luoghi deputati a farlo, che non sono certamente le pagine di Facebook".