Abc è stata una scelta fallimentare e Coletta dovrebbe avere il coraggio di tornare in consiglio comunale e sciogliere questa società, come prevede l'articolo 1 dello Statuto. E' perentorio il consigliere comunale Alessandro Calvi, quattro anni con il fiato sul collo della Cenerentola Abc, la grande scelta di Damiano Coletta per gestire i rifiuti a Latina, ancora rimasta al palo delle promesse di tre anni fa e con una raccolta porta a porta ancora neanche avviata.
«Ci troviamo di fronte a una scelta politica fallimentare - spiega Calvi - l'articolo 7 dello Statuto di Abc dice che il Cda è nominato dal sindaco e può essere sciolto per il venir meno del rapporto fiduciario. Oggi Damiano Coletta dovrebbe prendere atto che le persone scelte da lui sono quelle che dovrebbero fare un passo indietro perché è assurdo che un Cda che sul principale obiettivo dell'azienda, il porta a porta, non ne ha azzeccata una come finalità e tempi del progetto, stia ancora al suo posto». La percentuale media di raccolta differenziata conseguita nel Comune di Latina negli anni 2017, 2018 e 2019 è pari al 25,49% con una percentuale quasi vicina al 29% nel 2019. Dati più bassi di quando a gestire i rifiuti - spiega Calvi - «c'era la Latina Ambiente e sindaci come Zaccheo (media di differenziata del 30,81%) e Di Giorgi (33,81% nel 2014)». E i dati li fornisce proprio Calvi spiegando che «questa società non riesce ad oggi a dare una continuità adeguata all'attività dei servizi svolti e non riesce a garantire quelli indispensabili. In Q4 alle nove ci sono i cassonetti strapieni ed è la fotografia desolante di una società che è in grossa difficoltà e che non funziona in modo adeguato».
Calvi ricorda che il progetto del porta a porta ha subìto continui rinvii e che è slittato ancora dopo essere stato ridimensionato ad agosto, quando è stato deciso di ridurre le prime 40mila utenze a cui era destinato, a ventimila. «Se in tutto questo periodo il porta a porta non è partito qualcuno dovrebbe spiegare alla città come mai il Cda è rimasto in piedi, nonostante non sia all'altezza di guidare i processi di una azienda speciale. Non capisco l'euforia delle note stampa di Bellini e del Comune all'arrivo dei primi compattatori, come se fosse una notizia da festeggiare dopo che i cittadini aspettando da anni una raccolta rifiuti decorosa e degna di una città capoluogo di provincia. Chiedo al sindaco Coletta, all'assessore Bellini e al direttore generale Silvio Ascoli: se la raccolta porta a porta non è ancora partita a cosa servono queste passerelle di facciata, come se tutto fosse risolto? Tra due mesi scarsi l'anno è finito, e la differenziata è sotto il 30%, il porta a porta non è partito, la carta dei servizi mi risulta non pervenuta come pure il comitato di vigilanza e il bilancio partecipato di Abc tanto decantato. Ricordo che la carta dei servizi doveva essere fatta dopo un anno dalla costituzione dell'azienda, perché in merito a queste violazioni nessuno dice nulla o interviene? Il controllo del Comune come viene esercitato?».
Ad oggi, secondo il consigliere di Forza Italia giunta e Lbc si sono preoccupati di venire in consiglio comunale solo per prevedere il compenso per il Cda dell'azienda. «E' una società che non guarda alle esigenze del territorio quando dovrebbe essere improntata al bene di tutti e non solo ai suoi interessi. L'unico dato positivo è che hanno riconfermato i dipendenti e grazie a loro ci troviamo una parvenza di città in ordine, ma dietro questa facciata ci sono moltissimi problemi non risolti. E' Abc che ha dettato la tempistica degli obiettivi e finora non l'ha mai rispettata, dall'approvazione del mutuo al porta a porta». Il consigliere di Forza Italia chiede a Coletta la revoca del Cda, che sia valutato su fatti, contenuti e obiettivi. «Coletta non lo fa - conclude - perché dovrebbe ammettere di aver sbagliato tutto. Di fatto si boccerebbe da solo».