"Adinolfi prova a soffiare sul fuoco e le spara grosse contro Europa e Governo per speculare su emergenza COVID. Ci può indicare come la Lega sa affrontare l'emergenza: solo populista e demagogo". Lo afferma il segretario provinciale del Partito democratico Claudio Moscardelli, che replica così alle dichiarazioni del deputato europeo della Lega Matteo Adinolfi relative al recovery fund e alle scelte del Governo Conte per contrastare pandemia e crisi economica.
"A seguito delle affermazioni dell'on. Adinolfi corre l'obbligo di ricordare allo stesso europarlamentare alcuni passaggi fondamentali. L'on. Adinolfi si chiede: "dove sono i soldi promessi e tanto sbandierati da Conte e dalla stessa Ue del Recovery Fund?". Il Recovery fund non esiste, come l'onorevole dimostra di non sapere il Recovery and Resilience Facility (RRF, Dispositivo per la ripresa e la resilienza) è uno strumento negoziale, composto da finanziamenti e sovvenzioni (si vedano le Conclusioni del Consiglio europeo del 21 luglio scorso) che fa parte del Next generation EU legato al bilancio UE, a titolo di supporto, per il periodo 2021-2027 e, quindi, come tale deve seguire la procedura ordinaria prevista dai Trattai UE di approvazione tra Parlamento europeo e Consiglio. Nel frattempo il sostegno BCE e il SURE per Cassa Integrazione insieme al congelamento dei vincoli di bilancio hanno consentito all'Italia di avere abbondanti risorse mantenendo grazie all'Europa lo spread molto basso (tassi allo 0,7%).
L'on. Adinolfi ancora afferma: "Come Lega abbiamo sempre detto che questa misura e lo stesso Mes sono ricette che non servono a far ripartire l'Italia e consegnerebbero le chiavi del Paese alla Troika". L'europarlamentare ritiene quindi che la composizione dell'attuale struttura dell'RRF non è sufficiente a iniettare liquidità al sistema produttivo italiano. Ricordiamo allora che l'RRF è composto da 672,5 miliardi, di cui 360 miliardi di prestiti e 312,5 miliardi di sovvenzioni e all'Italia sono destinati ben 63,8 miliardi di sovvenzioni e una riserva di prestiti pari a 127,6 miliardi. Pare abbastanza superfluo evidenziare che l'affermazione sia pretestuosa oltre che ideologica. Inoltre, per quanto riguarda il MES ovvero il Meccanismo Europeo di stabilità, l'on. Adinolfi dimostra di non aver letto né le conclusioni dell'Eurogruppo dell'8 maggio scorso, né quelle del 15 maggio del consiglio dei governatori del MES (i 19 ministri delle finanze della zona euro) che ha approvato l'avvio ufficiale del sostegno alla crisi pandemica con una linea di credito precauzionale già esistente ma con alcune importanti differenze.
Innanzitutto poter richiedere fino a 36 miliardi per le spese "dirette e indirette" per la Sanità nazionale, a tassi agevolati (0,1% annuo fino a 10 anni) e cosa non assolutamente da sottovalutare, ci fa risparmiare 4 miliardi a tassi invariati altrimenti di più e che smentisce la dichiarazione fatta dall'on. Adinolfi, circa la procedura di sorveglianza. Infatti, la Commissione ha chiarito che il monitoraggio e la comunicazione per Paese si concentreranno solo sull'uso effettivo dei fondi per coprire i costi sanitari né ci saranno missioni ad hoc (quindi scongiurato l'intervento della famigerata Troika) oltre a quelle standard che si svolgono nell'ambito del semestre europeo. L'on. Adinolfi con queste sue continue affermazioni decisamente destituite di fondamento, non fa altro che gettare nel discredito la rappresentanza presso le Istituzioni europee".