Natura e antropizzazione: due elementi che possono convivere sul nostro lungomare. È questa la visione che ha guidato la redazione del Pua che è stato adottato in consiglio comunale ed è questa l'impronta che Latina Bene Comune ha voluto fortemente dare per conciliare le opere umane per la fruizione del mare e la tutela ambientale.

"I criteri che hanno guidato il piano sono stati sempre basati sul contemperamento di diritti e di interessi privati, anch'essi legittimi. "Sostenibilità e tutela dell'ambiente marino – spiega Elettra Ortu La Barbera, del movimento LBC – ma anche la creazione di valore economico per la collettività, perché con le differenti destinazioni d'uso sul litorale si permette a tutte le attività economiche di trarne vantaggio. Parlerei dunque di sostenibilità multiple: quella ambientale, quella sociale con i lidi per le disabilità, quella economica per gli stabilimenti e finalmente anche per i diportisti".

"Valorizziamo quello che c'è e non sfruttiamo – così spiega il piano la consigliera Loretta Isotton, presidente della commissione Ambiente del Comune di Latina – In questo contesto assume grande importanza la conservazione di un accesso libero a quello che è a tutti gli effetti un bene comune, da lasciare fruibile a tutti, anche per chi non può permettersi di andare in uno stabilimento: a tal fine sono stati concepiti nel piano tutti i servizi in spiaggia per la comunità".

La redazione del Pua ha visto diverse fasi. A spiegarle è Celina Mattei, la presidente della commissione Governo del territorio, sede istituzionale impegnata per ben due anni sul tema. "Inizialmente abbiamo fatto una ricognizione dell'esistente e sono stati chiamati i cittadini: è stato un percorso basato sull'ascolto e sul confronto continuo con tutti gli stakeholders ma anche con la Regione Lazio. È stato un percorso lungo, non privo di criticità, ma è stata una sfida che abbiamo voluto raccogliere per il bene di tutta la comunità di Latina. Vedere finalmente il Piano adottato dal consiglio comunale è stata una grande soddisfazione: ora siamo nella fase in cui è possibile presentare osservazioni. Sono certa che chi vorrà potrà dare il proprio contributo, tenendo a mente i criteri che hanno portato a questa base".

Il futuro del mare passa anche dagli investimenti: ci sono 190mila euro regionali per il ripascimento e ben 5 milioni del Cipe per combattere l'erosione costiera; oltre un milione della Regione Lazio per il protocollo d'intesa sul porto canale di Rio Martino. Si investono anche energie e know-how: con ABC si è lavorato in sinergia tutta l'estate e l'azienda viene costantemente coinvolta nella tutela ambientale e con la raccolta di materiali sul litorale.

"Abbiamo lavorato tantissimo per il lungomare – aggiunge Maria Grazia Ciolfi, consigliera con mandato del sindaco – Abbiamo dato forma ad una pianificazione equilibrata e sostenibile: non solo per tutti i servizi che sono stati individuati come base per il futuro della marina, ma anche per la modalità: mai negli anni si era vista tanta partecipazione. Mai i cittadini erano stati ascoltati, su tutte le sfaccettature che un tema così vasto e importante impone: noi lo abbiamo fatto, con tutta la volontà di ascolto possibile e con tutto l'impegno che ciò ha comportato, lo abbiamo fatto con piacere e serietà, certi che un progetto così condiviso – come tutti, perfettibile – sarebbe stato apprezzato e raccolto per essere cucito su misura per la città, grazie a tutte le nuove osservazioni che arriveranno".

"È fondamentale – conclude Floriana Coletta di LBC - garantire una fruizione che sia il più possibile equa, pubblica, inclusiva e sostenibile del mare salvaguardando l'ambiente. Ci sono sia stabilimenti che attività ma c'è anche la parte pubblica per tutti perché il mare è rigenerante sulla salute e sulla qualità della vita. Credo che la base adottata dal Consiglio e sulla quale si è lungamente lavorato garantisca quella prospettiva di medio - lungo periodo che serve a Latina".