La tensione è nell'aria da tempo e su quello che sta accadendo a sud di Roma è impossibile dare un giudizio ordinario. Così prova a fare un'analisi articolata (e preoccupata) la consigliera regionale del Movimento Cinque Stelle Valentina Corrado.

Partiamo dai rischi economici seguenti la pandemia, primo fra tutti quello dell'usura. Fino a che punto è un timore fondato e cosa si può fare?
La pandemia causata dal Covid 19 ha portato tra le conseguenze negative una sofferenza economica delle famiglie, delle piccole e medie imprese, dei lavoratori autonomi e dei liberi professionisti con partita Iva a causa della sospensione prima e della contrazione poi delle loro attività. In questo scenario ha già trovato terreno fertile la malavita organizzata ed è grosso il rischio di una sua infiltrazione ulteriore nel tessuto economico imprenditoriale in crisi di liquidità, anche con lo scopo di investire i capitali illeciti o di intercettare i fondi che vengono stanziati per dare sostegno alle imprese. Un fenomeno noto come "welfare mafioso di prossimità", il cui rischio di espansione, in una situazione pandemica e di crisi economica che supera i confini nazionali, è elevato. Ciò impone alle istituzioni di ogni livello di rafforzare le misure dirette a garantire la sicurezza e il benessere di cittadini e imprese, le politiche sociali e del lavoro, senza appesantimenti burocratici al fine di dare risposte immediate e impedire che i clan si sostituiscano allo Stato.

Un territorio che cammina su un filo fragile: l'ultima minaccia alla consigliera comunale di Anzio segna un punto assai basso. Quanto dobbiamo scendere ancora?
La politica dovrebbe avere la funzione di repellente della mafia dalle istituzioni, sia per non consentire ai clan di mettere le mani sui soldi pubblici sia per non rafforzare la loro presenza sul territorio. In alcuni casi questo accade. Penso al Comune di Pomezia dove il M5S è stato un ostacolo per le mire del Clan Fragalà del quale le indagini della Direzione distrettuale Antimafia, come emerge dal rapporto mafie nel Lazio, hanno svelato il progetto che mirava ad impadronirsi dell'Amministrazione raccogliendo un gruppo di persone fidate composto da politici, imprenditori ed ex amministratori che avendo solidi legami con il clan mafioso fosse a disposizione per soddisfare i loro bisogni da una posizione di potere all'interno delle Istituzioni. Penso al Comune di Formia , amministrato faticosamente, con coraggio e determinazione dalla Sindaca, Paola Villa, che non ebbe alcun timore di fare i nomi e i cognomi delle famiglie che inquinano l'economia e la vita della città in commissione regionale antimafia e che per quelle affermazioni è stata denunciata per diffamazione. Azione che considero di intimidazione. A fronte di queste testimonianze di contrasto alla criminalità le inchieste, come "Alba Pontina" hanno rivelato anche casi in cui la politica.

A Nettuno un assessore è stato aggredito e si è dimesso senza denunciare..
Non conosco il merito della vicenda ma se un rappresentante delle Istituzioni ha subito minacce, aggressioni o pressioni nell'esercizio delle sue funzioni ha il dovere di denunciare. Aiutare le autorità preposte ad avere cognizione di eventuali condotte intimidatorie grazie alle quali potrebbero addivenire all'individuazione di legami o affari della criminalità organizzata sul territorio significa contrastare la mafia.

Però nel consiglio regionale diversamente dalla precedente legislatura non c'è una commissione speciale su questi temi...
La prima commissione aveva già nella declaratoria delle sue competenze anche la sicurezza e il contrasto alla criminalità organizzata ed è evidente che si è pensato di unire le due funzioni. Benché la commissione regionale non abbia le stesse prerogative della commissione parlamentare di inchiesta bicamerale, si è riunita diverse volte anche per dare seguito alle richieste dei sindaci del sud pontino emerse nell'audizione convocata su mia richiesta proprio sul tema. In quella occasione emerse l'esigenza di avere più fondi per garantire maggiore sicurezza e un rafforzamento dei presidi di legalità sui territori. La commissione ha approvato diverso provvedimenti: dalla ripartizione del fondo di contrasto all'usura e al sovraindebitamento ad enti, associazioni e fondazioni che assistono dalla consulenza alla difesa in giudizio le vittime di usura che denunciano, alla ripartizione dei fondi sulla sicurezza integrata ai comuni per contributi a fondo perduto relativi alla realizzazione di impianti di videosorveglianza e il recupero di aree degradate nonchè per il recupero dei beni confiscati alla criminalità organizzata.

Ci sono mire che sfociano nel settore agricolo. Preoccupata?
Le azioni degli investigatori sono state costanti anche contro un tema che investe la dignità umana come è l'uso spregiudicato di lavoro irregolare e di braccianti. Il M5S al governo ha concretamente detto basta a sfruttamento e abusi nel mercato del lavoro attraverso stanziamenti per il rafforzamento degli organici dell'Ispettorato nazionale del lavoro. Sono stati stanziati fondi anche per il rafforzamento dei centri per l'impiego nell'ambito dei finanziamenti previsti per l'attuazione del reddito di cittadinanza che unitamente alla riforma del salario minimo garantito, al centro dell'agenda politica del M5S, costituisce uno strumento per la lotta al caporalato.