La conferenza stampa di fine anno del sindaco di Formia, Paola Villa, è stato sì un bilancio di quanto fatto nel corso del 2020, ma anche un saluto ai cittadini per il suo fine mandato.

Un'amministrazione durata trenta mesi e che ha conosciuto un brutto epilogo lunedì pomeriggio con la mancata approvazione in Consiglio comunale degli Equilibri di bilancio perchè il sindaco è rimasto senza maggioranza. Ora si attende solo la decisione del Prefetto che dovrà avviare l'iter per il commissariamento.

«Ho bloccato io la discussione in aula su quello che bisognava fare, perchè si riconosce quando si perde e lo si fa con dignità - ha detto ieri in conferenza stampa il primo cittadino -. Formia è stata scelta da dodici consiglieri e non è stata scelta da altri dodici». Insomma la presa d'atto che ormai non aveva più una maggioranza e che anche i suoi ultimi appelli erano rimasti inascoltati. Soprattutto da parte di chi ha vinto le elezioni insieme al sindaco e faceva parte della coalizione, ma che poi ha deciso di abbandonare quei banchi della sala Ribaud. Stiamo parlando dei tre consiglieri di "Ripartiamo con voi" (che fa capo a Maurizio Costa) Dario Colella, Ida Brongo e Pasquale Martellucci e del consigliere di "Formia Vinci" Antonio Capraro.
Nomi, appunto, che non sono stati citati durante i ringraziamenti finali del sindaco, elencando solo «quelli che mi hanno accompagnato fino alla fine». Così come pure ringraziamenti sono giunti agli «assessori scelti da me». Non nominati invece Alessandra Lardo e Pasquale Forte di riferimento del gruppo "Ripartiamo con voi". Perchè l'alleanza con questo raggruppamento sarebbe per il sindaco l'unico errore commesso. «Rifarei tutto quello che ho fatto sul piano amministrativo - ha detto infatti Paola Villa -, ma sicuramente farei scelte diverse sul piano politico, ovvero sceglierei papabili consiglieri comunali liberi». Insomma, per il primo cittadino all'interno della maggioranza ci sarebbe stato non propriamente un gruppo di potere, ma «un gruppo aziendale». Ma ciò nonostante, secondo Paola Villa, l'amministrazione si sarebbe potuta salvare con la formazione di "un governo cittadino", soprattutto in questo momento di emergenza. Il riferimento è alla consultazioni avviate anche con le minoranze. «Io non ho avuto problemi a parlare con nessuno. Ho trovato difficoltà, invece, a ribaltare il tavolo: in questo particolare momento non mi sembrava assurdo fare un governo cittadino e ricominciare». Ed alla domanda se sarà pronto a scendere di nuovo in campo, il sindaco ha fatto intendere che quello di ieri non è stato un "addio" al mondo politico, ma solo un "arrivederci".

«La nota che ho scritto questa mattina sulla situazione del Dono Svizzero, fa capire che io non mollo di fare domande e quindi di cercare ruoli per fare quelle domande».

Ma la conferenza stampa di ieri si è aperta con un resoconto di quello che è avvenuto nel 2020. «Un anno complicato, difficile e faticoso», lo ha definito il sindaco che poi si è soffermata in maniera dettagliata su tutti i progetti realizzati. Dalla messa in sicurezza dei siti archeologici, al contratto di fiume, al piano regolatore portuale, ai beni confiscati, ai sostegni alle famiglie in questa emergenza, alla messa in sicurezza degli edifici comunali, all'azione messa in atto per i viadotti della Litoranea, al murales di Mennea, ai lavori di asfaltatura della variante Appia fino a giungere al piano per l'abbattimento e ricostruzione dell'istituto Pollione di Formia, alla piantumazione di nuovi alberi. E molte altre attività.
Cosa auspica ora per la città? «Meno mesi di commissariamento e che in città si abbassi il clima ostile che si è registrato in questi 30 mesi. Che si riparli di politica e non si arrivi solo a denigrare».