L'imbarazzo c'è ed è politicamente ingombrante come può esserlo un imprenditore-assessore nella consiliatura della casa di vetro e delle buone pratiche che nelle sue aziende ha presunte situazioni di lavoratori irregolari e pagati con buste paga a zero denunciate da un sindacato. Ecco perché Massimiliano Carnevale, Vincenzo Valletta, Matilde Celentano, Andrea Marchiella, Nicola Calandrini (il senatore in veste di consigliere) Alessandro Calvi e Giovanna Miele hanno chiesto e ottenuto la convocazione di un consiglio comunale che avrà ad oggetto «Chiarimenti da parte del sindaco in merito alle gravi vicende emerse in questi giorni e diffuse a mezzo stampa che riguardano l'assessore alle attività produttive Simona Lepori».

Il consiglio si riunirà il 2 febbraio in prima convocazione e il 3 in seconda convocazione e punterà soprattutto a mettere al centro del dibattito una vicenda da chiarire sotto il profilo della opportunità politica e amministrativa da parte della maggioranza che non fa mistero di ribadire il suo lascito di correttezza, legalità e rispetto delle norme nell'operato quotidiano. Il sindacato Uiltucs aveva denunciato buste paga a importo zero e lavoro pagato a nero per tre lavoratrici, e poi per una quarta, addette alle pulizie delle camere nell'albergo Park Hotel di Latina di cui Simona Lepori risulta essere l'amministratore unico. Pochi giorni dopo la denuncia del sindacato, Coletta ha rinnovato all'assessore la massima fiducia, anche a nome di tutta la Giunta comunale. I due hanno poi diffuso una nota stampa, un modo di rispondere anche alle critiche giunte dal centrodestra. «Non c'è mai stato alcun dubbio – dichiara il Sindaco – né da parte mia, né da parte degli altri componenti di questa Amministrazione, sull'integrità morale dell'Assessora Lepori che gode della nostra stima. Confidiamo tutti che sarà in grado di dimostrare di aver sempre agito correttamente e andiamo avanti senza indugi, come sempre pensando al bene della città».

Per Lepori la vicenda non può che essere giudicata sotto il profilo giuslavorista, senza lasciare il campo ad altre valutazioni. «Non ci sono altri tribunali autorizzati a farlo – aveva detto - chiedo rispetto e soprattutto chiedo che chiunque altro non sia deputato a giudicare, si astenga dal farlo». La vicenda, però, potrebbe non rimanere confinata nell'ambito del capoluogo ma finire in Parlamento. A dirlo il coordinatore comunale della Lega Armando Valiani. «Non solo è necessaria una ispezione dell'Ispettorato del Lavoro, ma vogliamo che sia fatta luce completa su tutta la vicenda con una interrogazione parlamentare. E' una pagina buia di questa amministrazione che ha sempre rivendicato legalità e diritti, e che ha cambiato lo slogan di Latina da ‘città del Novecento' a ‘città dei diritti'. Qui gli aspetti da valutare sono tanti perché oltre al ruolo che Lepori riveste e se è vero che come imprenditrice ha dovuto subire gli effetti del Covid, è vero anche che si parla di comportamento poco lecito nei confronti dei lavoratori che vanno sempre tutelati e che sono l'anello debole della catena in questa crisi».