Fatto il Governo, inizia la corsa sotterranea per un posto da sottosegretario. Con ben 23 ministri le posizioni iniziano ad essere tante e le ambizioni di chi è rimasto fuori dalla squadra principale, si moltiplicano. Anche i parlamentari del Lazio sud sono pronti a giocarsi le proprie carte per ottenere un incarico ministeriale.
Il Consiglio dei Ministri del secondo Governo Conte aveva nominato 42 sottosegretari, di cui 10 hanno anche assunto la carica di viceministro. Considerato che i ministri erano sempre 23, si presume che anche il Governo Draghi abbia lo stesso numero di sottosegretari. Forse anche di più, considerato che all'interno ci sono ben sei partiti che chiedono rappresentanza (Movimento 5 Stelle, Lega, Partito democratico, Italia Viva, Forza Italia e Leu). Senza contare le piccole rappresentanze come +Europa o Cambiamo che potrebbero votare, in Aula, la fiducia.
Una partita dunque tutta da giocare ma rispetto alla quale i big politici di Latina e Frosinone hanno già fatto le loro mosse. Non c'è dubbio che uno che si trova in pole position per un incarico da sottosegretario se non addirittura da vice-ministro è il parlamentare della Lega Claudio Durigon. Per lui si parla del ministero del Lavoro, dove è stato già sottosegretario nel Conte I con Luigi Di Maio ministro. È stato ieri lo stesso leader della Lega Matteo Salvini a fare il nome di Durigon per il Lavoro in una intervista. Il coordinatore regionale del Carroccio potrebbe insomma tornare a Palazzo Balestra, dove è ministro Andrea Orlando (Pd). Più complesso che Durigon vada al Ministero dello Sviluppo economico, che è già in mano al numero due della Lega Giancarlo Giorgetti. Dal canto suo il parlamentare pontino tiene in modo particolare ad andare al ministero del Lavoro, anche perché sarà che si decideranno i destini della sua "creatura" politica, ossia Quota 100. Per l'altro deputato della Lega, eletto a Frosinone ma radicato a Terracina, l'onorevole Francesco Zicchieri, al momento non ci sono indicazioni che possono darlo come protagonista della partita dei sottosegretari. Ma attenzione: essendo vice capogruppo alla Camera, se scatta un sottosegretariato per Riccardo Molinari...
Aria di sottosegretariato anche per la deputata della Ciociaria Ilaria Fontana. Eletta nel collegio maggioritario Camera Sud col Movimento 5 Stelle, Fontana ha fatto parte della delegazione dei 5 Stelle che è andata a trattare con Draghi e rappresenta una delle punte di diamante del Movimento in fatto di politiche ambientali. Il suo nome circola con insistenza per il ruolo di sottosegretario proprio al neonato ministero della Transizione ambientale. I 5 Stelle del resto puntano molte delle loro ambizioni, per questo Governo Draghi, nella gestione del green new deal e delle tante risorse economiche disponibili.
Sempre nel Movimento 5 Stelle va tenuto d'occhio Luca Frusone. Al secondo mandato da parlamentare, presente nei 5 Stelle dalla loro fondazione, è stato attivista e poi deputato. Ha appena 35 anni e questa potrebbe essere l'occasione buona per strappare un posto da sottosegretario, anche in virtù del ricambio interno dei ruoli che certamente ci sarà.
Discorso a parte va fatto per il senatore di Forza Italia Claudio Fazzone. Fino a quando venerdì sera Mario Draghi non ha letto la lista dei ministri, Fazzone era certo di restare ai margini, dal momento che tra gli azzurri tutti davano per sicura l'indicazione come ministro del vicepresidente del partito, Antonio Tajani. Ma a sorpresa l'ex presidente del Parlamento europeo è rimasto fuori dall'Esecutivo ed è chiaro che uno nella sua posizione non andrà mai a fare il sottosegretario. Questo apre chiaramente gli scenari a soluzioni diverse e Fazzone all'interno di Forza Italia è tra quelli che mai hanno ricoperto un ruolo di questo peso. Dunque nei prossimi giorni, quando la trattativa entrerà nel vivo, per il senatore di Fondi le chance di un incarico potrebbero diventare concrete.
Sicuramente ai margini della maggioranza e dunque del Governo, si trovano invece gli ex M5S della provincia di Latina, Marinella Pacifico e Raffaele Trano. I due lo hanno ribadito nelle scorse ore. Non dovrebbero nemmeno votare la fiducia. All'opposizione anche i senatori di Fratelli d'Italia Massimo Ruspandini e Nicola Calandrini.