La Lega non molla la strada verso un candidato sindaco esterno al mondo della politica «che possa allargare i confini della coalizione». Parola del coordinatore comunale Armando Valiani che ribadisce come la linea sia quella indicata da Matteo Salvini, «ossia ad aprire alle esperienze positive della società civile, là dove i partiti non riuscivano ad individuare una figura interna che superasse divisioni e veti incrociati, noi abbiamo sempre lavorato tenendo presente che per la Lega l'obiettivo non sono le poltrone ma il benessere della gente e della comunità del nostro territorio». In questo modo Valiani prende le distanze dal documento che era al vaglio dei coordinamenti comunali e che puntava a chiedere una candidatura politica ai vertici regionali dei partiti.
Essendo la Lega il partito che ha riscosso maggiori consensi alle elezioni Europee del 2019, è abbastanza chiaro che dovrà dare le carte a questo giro. E dunque la ricerca di un candidato esterno prosegue. Anche se ad oggi, dopo due mesi di incontri e confronti, sono arrivati più no che sì all'indirizzo del coordinatore regionale Claudio Durigon. Valiani, però, assicura che la strada è quella e non si cambia. E che un nome c'è ed è ben chiaro nella mente del Carroccio. «La Lega non esclude che anche a Latina si possa aprire al civico o a una figura esterna, ancorché vicina alla Coalizione, senza per questo voler abbandonare i Partiti o mortificare le loro classi dirigenti, ma la decisione deve essere presa con il consenso di tutti.L'elettorato pontino, tradizionalmente di Centro Destra è stanco di questo egoismo personale emblema della sconfitta del Centro Destra nel 2016: lotte intestine interne ai Partiti hanno portato la città in mano al dottor Coletta consegnandoci oggi, se disgraziatamente dovesse mai riproporsi il governo di Lbc sostenuto dal Pd, una città senza una visione del futuro dove i giovani sono le persone più colpite da questa crisi, con il rischio di una forte emigrazione sia per completare gli studi o per lavoro. Dunque non possiamo più fallire. E il momento di dire basta ai personalismi, dobbiamo invece affrontare nei prossimi mesi i veri problemi della nostra comunità, visto il dramma economico che le città e i cittadini pontini stanno vivendo». La battaglia sui nomi non è tra le priorità. «Dobbiamo essere pronti a fare squadra per intercettare finanziamenti che possano accelerare le nuove infrastrutture unico volano per rilanciare l'economia anche in vista dei fondi che arriveranno agli enti locali con il Recovery Plan. Ecco perché la battaglia sui nomi non mi appassiona e non appassiona il partito che rappresento, come non mi appassionano i ragionamenti per i futuri organigrammi della prossima amministrazione».
Valiani è un fiume in piena: «Dobbiamo invece avere il coraggio di mettere al centro delle agende dei nostri partiti programmi seri che abbiamo un valore sociale considerando in primo luogo che i prossimi mesi saranno quelli più duri, dove la crisi sia sanitaria che economica potrebbe diventare strutturale. Perciò, e parlo a nome dei Dirigenti, dei militanti dei semplici simpatizzanti La Lega non credo sia il caso di riportare le lancette dell'orologio indietro di cinque anni, riconsegnando per egoismi o tatticismi questa città a Coletta e alla visione miope e ideologica di Lbc a cui si è piegato anche il Partito Democratico».
Non siamo alla rottura, però, anzi. L'unità della coalizione rimane il primo obiettivo. «Il mio non vuole essere un intervento di rottura con gli altri partiti della Coalizione ma un appello all'unità e alla scelta migliore per la nostra città - assicura Valiani - Da oggi ci dobbiamo mettere a lavoro solo per il programma e per il bene di Latina. Il Centro Destra unito ha senso e forza solo se i vertici dei partiti hanno la forza e volontà mettere da parte tutto quello che in passato non ha funzionato. Solo con il coraggio del cambiamento potremmo ridare ai cittadini un'amministrazione di Centro Destra e riconsegnare alla città di Latina una prospettiva di crescita e di sviluppo economico nel prossimo futuro».