L'alternativa c'è. È il nome del gruppo a chi ha aderito il deputato pontino Raffaele Trano, ex Movimento 5 Stelle. Dopo essere stato espulso mesi fa dal gruppo M5S, Trano ha proseguito la propria esperienza in Parlamento nel gruppo Misto, votando anche a favore del Governo Conte. Ora l'occasione di far parte di un nuovo gruppo è stata data dalla nascita del Governo Draghi che tra le sue conseguenze ha avuto la spaccatura interna al M5S. Così i fuoriusciti (o espulsi) hanno creato un nuovo Gruppo alla Camera, che si posizionerà all'opposizione.
Trano fu espulso a causa della rielezione a presidente della commissione Finanze della Camera (di cui è tuttora componente) in quanto prese i consensi del Centrodestra. Curiosamente lo stesso Centrodestra con cui adesso il Movimento 5 Stelle siede al Governo del Paese. Il gruppo L'Alternativa c'è, secondo gli osservatori, potrebbe rappresentare è la testa di ponte di Alessandro Di Battista all'Interno del parlamento. L'ex deputato del M5S ha annunciato di non aver rinnovato l'iscrizione al movimento e senza dubbio le ragioni alla base della nascita del gruppo alla Camera ricalcano molto le posizioni espresse da Dibba in questi giorni, molto critiche contro Mario Draghi.
Trano entra a far parte del gruppo, che nasce grazie al simbolo portato in dote dall'ex partito di Antonio Di Pietro, Italia dei Valori, assieme ad altri ex M5S. Tra gli altri: Massimo Baroni, Pino Cabras, Andrea Colletti, Manuela Corda, Paolo Giuliodori, Alvise Maniero, Maria Laura Paxia, Francesco Sapia, Arianna Spessotto, Rosa Alba Testamento, Andrea Vallacas.
L'obiettivo è quello di far sentire la propria voce dai banchi dell'opposizione al Governo Draghi, che dovrebbe dare molti spazi considerando che vi trovano posto, al momento, solo i parlamentari di Fratelli d'Italia. Qualche giorno fa, Trano, è tornato anche sulla sua espulsione dal M5S: «Molti miei colleghi del Movimento (o forse ex) stanno rivivendo lo stesso dramma di quando fui sospeso per aver accettato la presidenza di commissione. Nonostante avessi dichiarato di proseguire nella maggioranza e di essere leale a Conte, chiesi di parlare con il reggente "a vita" Vito Crimi che non mi volle mai incontrare. Poi fui espulso senza avere un contraddittorio fisico ne con i probiviri ne con il mio gruppo parlamentare. La mia espulsione avvenne di imperio da un capo politico illegittimo, come scrissi sul ricorso e senza nessuna ratifica sulla piattaforma Rousseau».
Ora però è il momento della rivincita o comunque di un nuovo percorso. Con o senza Di Battista, i componenti di L'Alternativa c'è sono pronti a far sentire la loro voce.