"Sono molto scettica sull'ingresso nella Giunta regionale del Lazio del Movimento 5 Stelle e, al di là della mia opinione personale, ritengo che solo un voto attraverso la piattaforma Rosseau da parte di tutti gli iscritti del Lazio può sancire un eventuale accordo". Così Gaia Pernarella, consigliere regionale del Movimento 5 Stelle Lazio commenta i rumors che danno per certo un allargamento dell'attuale maggioranza regionale.
"Allo stato – osserva Pernarella -, non credo ci siano le condizioni perché il Movimento 5 Stelle entri in maggioranza: quella che ho conosciuto negli ultimi otto anni non è stata capace di risolvere alcuno dei problemi atavici della nostra regione. Nel merito non posso non ricordare i mancati decreti attuativi della Legge 5 del 2014, Tutela, governo e gestione pubblica delle acque. Peggio la maggioranza ha fatto quando poi si è trovata a legiferare sul PTPR, impugnato davanti la Corte Costituzionale, o sul Piano Rifiuti, aggiornato con ritardo e immediatamente finito sotto commissariamento per decisione del TAR nonostante avessimo avanzato innumerevoli proposte, rimaste inascoltate, per scongiurare una tale eventualità. E vogliamo poi parlare di gestione del territorio? Delle infinite liste d'attesa per quanto riguarda la sanità? Insomma, prima di discutere di qualsiasi incarico, sarebbe il caso di confrontarci sui temi reali, quelli che più stanno a cuore ai cittadini che ci hanno eletto e, successivamente, ascoltarli attraverso Rosseau, lo strumento di democrazia che il Movimento 5 Stelle ha a disposizione. Altre strade – conclude la Consigliera 5 Stelle -, non ne vedo".
L'alleanza tra Partito democratico e Movimento 5 Stelle potrebbe a breve dare al Consiglio regionale del Lazio una maggioranza stabile, dopo l'esito di sostanziale parità emerso dal voto del 2018. Nicola Zingaretti ha infatti avviato il discorso con la capogruppo pentastellata Roberta Lombardi per costruire una maggioranza che rispecchi il Campo largo progressista a cui il segretario del Pd lavora da anni. E quale miglior laboratorio del Lazio?
Non è la prima volta che Zingaretti tenta questo approccio, ma ora le condizioni per arrivare ad un accordo stabile sembrano esserci tutte. E l'intesa passerà inevitabilmente per un rimpasto di giunta con qualche scambio di deleghe. La trattativa viene condotta dal vicepresidente Daniele Leodori che sta tenendo i contatti con la Lombardi, considerata il volto moderato dei cinque stelle nel Lazio.
L'eventuale rimpasto di cui si sussurra in questi giorni porterebbe proprio Lombardi nella giunta regionale del Lazio e con lei anche la consigliera comunale Valentina Corrado, considerata molto vicina a Luigi Di Maio, il ministro degli Esteri ed ex capo politico del Movimento 5 Stelle. Il valzer di assessori potrebbe poi coinvolgere anche la provincia di Latina. A quanto sembra, infatti, il Movimento 5 Stelle avrebbe chiesto come deleghe quelle all'ambiente ed ai rifiuti. Mentre su quest'ultima sarà difficile spuntarla, sull'ambiente potrebbe accadere. In quel caso la pontina Enrica Onorati finirebbe per essere spostata ad altra mansione, in quanto non pare a rischio di "arrivederci e grazie". Più in bilico la posizione dell'assessore Giovanna Pugliese, titolare del turismo. Oltre ad accontentare i 5 Stelle, Zingaretti dovrà trovare posto anche a Gianpaolo Manzella, ex sottosegretario ed ex assessore regionale allo Sviluppo economico. Quella la poltrona su cui dovrebbe tornare, con Paolo Orneli ad altro incarico. La delega dell'ormai ex Sartore, ossia il Bilancio, rimarrà nelle mani del Partito democratico. Qualcuno pensa che possa finire, nel gioco del rimpasto, a Leodori o allo stesso Orneli.
L'accordo in itinere tra Pd e Movimento 5 Stelle sarà poi replicato anche sui territori per le prossime comunali. A Latina, ad esempio, l'idea è già in campo da tempo, coltivata da Damiano Coletta. Il Pd locale non è mai stato convintissimo ma ora che l'ordine arriverà da Zingaretti bisognerà fare buon viso a cattivo gioco.
di: Tonj Ortoleva