Eccolo là, l'immancabile, sempre sulla linea di confine tra quello che si dovrebbe fare e il suo esatto contrario. Enrico «fratò» Tiero rompe gli argini e tracima sulla scena preelettorale rompendo gli schemi della sofferta vigilia del centrodestra ancora alla ricerca del nome giusto da offrire all'elettorato del capoluogo per rispedire a casa Coletta e i suoi.
E stavolta Enrico Tiero non è solo; al suo fianco c'è Gianluca Di Cocco, che il suo ingresso in scena lo ha fatto un paio di settimane fa, quando in città sono comparsi alcuni manifesti che riportavano un messaggio a suo modo efficace: «Se lo penso lo dico. Se lo dico lo faccio. Firmato Gianluca Di Cocco».

Quello che era sembrato uno slogan tendente a promuovere un persona tutta d'un pezzo, da ieri, grazie alla sovrapposizione di Enrico Tiero è diventato una specie di minaccia.
Nuovi manifesti, più grandi dei precedenti, e stavolta la scritta è: «Se lo pensa lo dice. Se lo dice lo fa. E allora facciamolo». Il riferimento all'uscita di Gianluca Di Cocco è chiara, e rinforzata da quel «facciamolo». Ma c'è un elemento aggiuntivo, il simbolo di Cuori Italiani, la sigla sotto la quale Raimondo Tiero, fratello di «fratò» Enrico, aveva costruito la lista che nel 2016 lo aveva riportato in Consiglio comunale. Il cerchio si chiude. Tiero e Di Cocco, entrambi esponenti di Fratelli d'Italia, vanno da tempo insistendo sulla necessità per il centrodestra di arrivare alla candidatura di una figura politica piuttosto che di un «laico» (il termine civico riesuma Coletta), ma Calandrini, Durigon e Fazzone, sembrano disposti a tutto pur di assicurare l'unità del centrodestra alle prossime amministrative.

E questo a Enrico Tiero e Gianluca Di Cocco non sembra andare a genio: loro vorrebbero sostenere la candidatura di Di Cocco, in alternativa a qualsiasi altra soluzione. Ed ecco il parto della comunicazione formato 6x3 sugli spazi pubblicitari della città, programmata già da tempo.
E forse è una manna per tutto il centrodestra, perché se i due guastatori associati dovessero tener fede a quello che scrivono sui muri, quel «facciamolo» in salsa cuoritaliana, cioè sfilarsi e correre da soli alle prossime amministrative, il polo moderato pontino si darebbe finalmente una ripulita che lo renderebbe migliore e anche un tantino più presentabile.