«Non si può più  aspettare. Da imprenditore, da uomo politico, e soprattutto da cittadino, mi sento di dire che Latina non può più attendere i tempi lenti di un tipo di politica, che deve aggiornarsi ed essere al pari del progresso. Per il prossimo imminente futuro, c'è bisogno di scelte puntuali e  decise» -  così in una nota Gianluca Di Cocco sull'argomento Latina.

«Non possiamo più accettare i ritmi lenti, di un modo di fare politica che, non riesce a stare dietro alle tante richieste dei cittadini. A pochi mesi dalle elezioni e dopo 5 anni di opposizione,  bisogna  lavorare al cambiamento, alla concreta possibilità di migliorare il nostro territorio – prosegue Di Cocco – Viviamo in una realtà disgiunta, come se occupassimo quattro realtà cittadine diverse, una città a ridosso della stazione, una al centro del territorio, una nei borghi e una dislocata con fronte mare. È fondamentale unirle. Latina è una sola. Creare posti di lavoro, rispondendo a domande in modo concreto, ma a velocità sostenuta, senza disperdere energie, idee e soprattutto risorse. È importante che le amministrazioni, presenti e future, siano un riferimento centrale di coordinamento e d'indirizzo di tutte le idee e le istanze innovative che arriveranno dai privati. È indispensabile, mai come oggi, creare un Brand Latina che si limiti a valorizzare ciò che abbiamo.

Il brand deve comprendere tutti gli elementi che possono portare un valore aggiunto allo scopo finale, ovvero far diventare la nostra città appetibile anche a coloro che  non sono residenti, ma che portano linfa vitale sul nostro territorio, i fondi europei ci sono, le menti pensanti anche. Per fare questo abbiamo bisogno di infrastrutture, migliorare la viabilità e i servizi, elementi che devono costituire la nostra visione d'insieme per il futuro, ma il futuro è domani – conclude Gianluca Di Cocco – i nostri imprenditori, i commercianti, i cittadini, i nostri figli non possono più aspettare, dobbiamo correre ed arrivare subito a migliorare il nostro domani. Il tempo è scaduto, o ci trasformiamo in gazzelle o rimarremo per sempre facili prede del futuro».