Una strategia per ridurre le disuguaglianze di genere nel mondo del lavoro. È quanto propone Latina Bene Comune a seguito delle riflessioni attuate nell'approfondimento online "L'8 per il lavoro" che si è tenuto nei giorni scorsi ed al quale hanno partecipato, oltre al sindaco Damiano Coletta e l'assessora Patrizia Ciccarelli, la prof.ssa Azzurra Rinaldi della facoltà di Economia dell'Università La Sapienza, l'economista Giovanna Badalassi fondatrice di Ladynomics, esperta di bilancio di genere, e l'imprenditrice Mara De Longis cofondatrice di LaB.

"Il ruolo della politica - spiega il segretario Lbc Elettra Ortu La Barbera, che ha moderato l'incontro ed è intervenuta relazionando sui dati del territorio pontino - è fondamentale per indirizzare le azioni di contrasto alle disuguaglianze che devono essere mirate e misurabili. LBC è da sempre impegnata su questi fronti e la lotta al divario di genere rappresenta uno degli assi portanti del suo indirizzo. Come proposta concreta, verrà intanto portata in consiglio comunale quella inviata a tutti i comuni italiani dal Giusto Mezzo denominata "L'otto in Comune" che mira a far prendere ai Comuni impegni per prevenire il divario di genere attraverso scelte amministrative mirate. Una di queste potrebbe essere l'introduzione del bilancio di genere nel Comune di Latina, uno strumento importante per il mantenimento di certi equilibri e per favorire politiche di conciliazione dei tempi vita-lavoro. Occorre un cambio culturale, che riesca a superare gli stereotipi che vedono la donna troppo spesso impegnata solo in alcune professioni e che possa mettere le donne nelle condizioni di avere le stesse opportunità di partenza degli uomini e le stesse condizioni economiche e di carriera. Su questo ora più che mai la politica e le istituzioni hanno la responsabilità di agire e di intervenire con efficacia".

"L'ente locale può svolgere un ruolo molto importante in questa fase: promuovere e realizzare interventi correttivi degli squilibri di genere per liberare il tempo delle donne e promuoverne l'inserimento anche in settori a tradizionale presenza maschile. Questo si può fare se lavoriamo in ottica di genere integrando politiche e programmazioni su obiettivi condivisi con le nostre comunità", ha detto l'assessore Ciccarelli. I dati del territorio pontino parlano di un'occupazione femminile sotto la media nazionale già dal 2019, con un tasso di disoccupazione del 18,2% a fronte dell'10% del Lazio e dell'11% della media nazionale, e di un tasso di occupazione del 41,9% a fronte del 53% del Lazio e del 50% della media nazionale. Se tutte le donne attualmente disoccupate in Italia lavorassero il PIL crescerebbe del 7%. Con il Covid nel 2020 il tasso di occupazione femminile nazionale è sceso al 48,6% perdendo più punti che in tutti i paesi europei, aumentando il divario Nord-Sud. Lo scenario locale non è incoraggiante e aumenta il numero di donne che non cerca più lavoro perché sommersa dall'effetto sandwich del lavoro non retribuito di cura dei figli e dei genitori anziani.