Dodici Comuni al voto nella stessa tornata, è probabilmente un record per la provincia pontina. Entro il prossimo ottobre rinnoveranno le cariche amministrative Castelforte, Cisterna di Latina, Formia, Itri, Latina, Minturno, Norma, Pontinia, Priverno. Roccasecca dei Volsci, Sperlonga, e Sezze. Cinque di esse potrebbero andare al ballottaggio, in quanto hanno una popolazione superiore ai 15 mila abitanti. Per questo i calcoli dei partiti politici in queste settimane rischiano di subire notevoli capovolgimenti.

Sia il centrodestra sia il centrosinistra stanno ragionando sulla necessità di arrivare in tutti i comuni più grandi a presentare delle coalizioni omogenee, magari mettendo anche in discussione qualche sporadica iniziativa portata avanti in questi ultimi mesi.

In tutti i Comuni più grandi la situazione è in alto mare, tranne che per il centrosinistra di Latina, che s'è ritrovato attorno a Damiano Coletta. Ma da Formia a Cisterna fino ad arrivare a Sezze, le cose sono davvero complesse e sbrogliare la matassa non sarà semplice. Il centrodestra in particolare è impantanato su Latina città e non riesce a darsi un metodo sulla divisione delle candidature a sindaco. Fino a quando non si capisce a chi spetta cosa, sarà difficile avere un quadro chiaro della situazione, anche perché ad oggi assistiamo più alle fughe in avanti di chi ha legittime ambizioni che non ad un piano ragionato di coalizione.

Ora a destra s'è aggiunto anche un ulteriore tassello: la possibilità di conquistare Sezze strappandola al centrosinistra. I danni arrecati all'immagine dell'amministrazione uscente dall'inchiesta Omnia su festini hard e compravendita di loculi cimiteriali mettono il centrodestra nella posizione di poter aspirare a contendere la vittoria nel paese setino. Nella coalizione, Lega e Fratelli d'Italia vogliono conquistare almeno un sindaco, anche perché oggi non ne esprimono nessuno in un grande centro della provincia. Per cui, Latina, Cisterna, Formia, Sezze saranno oggetto di contesa interna. Appena si sblocca una situazione, le altre tessere andranno a dimora. Quando? Si dice dopo Pasqua. Chissà.

A sinistra la situazione è più fluida ma mai come questa volta in quest'area politica c'è la convinzione che sia possibile giocarsi la partita ovunque. Il campo largo fatto da Partito democratico e dalle civiche potrebbe diventare la base di un'alleanza in ogni comune al voto. Il tutto in attesa di comprendere se sia possibile estendere la coalizione al Movimento 5 Stelle, al momento un po' fumoso in quanto a rappresentanza territoriale. La base su cui lavorare, comunque, c'è. Ma il fatto che si vota un po' ovunque dovrebbe spingere in particolare il Pd a superare quelle situazioni locali poco chiare, come ad esempio a Formia. I Dem hanno bisogno di una linea coerente sull'intero territorio provinciale così da essere un argine al centrodestra che, sondaggi alla mano, è ancora distante.