Una cabina di regia per gestire la lunga fase che porterà a scrivere il programma del campo largo a sostegno di Damiano Coletta. Un programma che, secondo Latina Bene Comune, dovrà partire da quello vincente nel 2016 e dunque proseguire sulla strada tracciata con quella che il sindaco Coletta definisce "la rivoluzione della normalità". Nelle prossime settimane, una volta che sarà composta la cabina di regia della coalizione, al cui interno entreranno Partito democratico, Italia Viva e Articolo 1 (oltre ad altri in attesa di conferma). saranno messe nero su bianco le regole d'ingaggio. Ma è evidente che Lbc intende essere il punto di riferimento dell'alleanza.

In questo scenario bisognerà capire come si muoverà il Partito democratico. La sensazione è che i Dem lavoreranno per far passare all'interno delle cose da fare i temi che maggiormente stanno a cuore al partito, ossia la pianificazione urbanistica, la ripresa di una efficienza vera e concreta degli uffici comunali e una politica di sostegno alle attività commerciali e di impresa. Per il resto saranno accondiscendenti con le necessità di Latina Bene Comune.

Anche la strategia per la campagna elettorale è praticamente fissata. Coletta insisterà sul fatto che Lbc, nel 2016, ha vinto fermando «il vecchio sistema clientelare che vedeva una commistione tra la politica, la criminalità e la pubblica amministrazione» come ha detto ieri il sindaco uscente in una intervista a Fanpage. Dunque va proseguito il lavoro iniziato 5 anni fa «per non lasciare le cose a metà». Insomma, la gran parte della narrazione sarà impostata su questo concetto, ossia Coletta come argine al ritorno del centrodestra che a suo avviso non è mai cambiato rispetto a quello che amministrava prima del 2016 la città di Latina.

Del resto la vera e forse unica ragione che ha spinto il Pd a sostenere Coletta è proprio quella di creare un argine al centrodestra, in quanto andando divisi la sconfitta per il centrosinistra era certa. Ma un fronte unico può dar filo da torcere all'alleanza formata da Lega, Forza Italia e Fratelli d'Italia, soprattutto se quest'ultima coalizione non riesce a trovare la sintesi sulla leadership. Ad oggi Coletta è il solo in campo e la sua strategia di essere quello che ha messo in ginocchio il centrodestra appare credibile.