"La provincia di Latina paga da anni un prezzo altissimo in termini di inquinamento ambientale a causa della presenza di siti di trattamento e stoccaggio di rifiuti mal concepiti, inquinanti, posizionati in aree non idonee e non può permettersi la realizzazione dell'ennesimo impianto realizzato con le stesse fallimentari modalità, per di più camuffato da intervento di bonifica. Con una interrogazione a risposta immediata ho chiesto alla Giunta regionale se sia il caso di rivedere la procedura di VIA presentata dalla società Paguro S.r.l. per la bonifica del sito di "La Cogna" ad Aprilia, escludendo la possibilità di procedere all'abbancamento di rifiuti nell'area già certificata non idonea a questo scopo - così in una nota la consigliera regionale del Movimento 5 Stelle, Gaia Pernarella - Nonostante i cento metri lineari dal centro urbano Crati e il contrasto con diverse leggi regionali che avevano condotto al parere negativo da parte della Direzione regionale competente alla realizzazione di un progetto di discarica destinata allo stoccaggio di circa un milione di metri cubi di rifiuti, e dopo che la Regione Lazio ha destinato 600.000 euro per la messa in sicurezza e caratterizzazione di alcune discariche, tra cui quella di La Cogna, la Paguro SRL ha chiesto la Valutazione di Impatto Ambientale offrendosi per la bonifica del sito ma realizzando contemporaneamente cinque invasi per il deposito di 664.450 metri cubi di rifiuti provenienti dai TMB.

Continua Pernarella: "Le condizioni del diniego contenute nella prima delibera dirigenziale, per la realizzazione di una discarica di rifiuti controllati sempre da parte della stessa società ed insistente sempre sulla stessa area, sono ad oggi condizioni per cui le motivazioni ostative permangono. Inoltre, la necessità di intervenire sul risanamento del sito non può essere preclusa dagli interessi del privato, che in procedura di bonifica, ha ripresentato nei fatti un nuovo progetto di discarica incurante delle motivazioni che hanno certificato la non idoneità ambientale dell'area. Nella provincia di Latina, secondo uno studio epidemiologico della ASL, si riscontra un eccesso di mortalità per patologie tumorali ed Aprilia, purtroppo è la città nella quale la percentuale di vittime di patologie neoplastiche è la più alta di tutto il Lazio. Pur non essendoci una riconducibilità diretta a fattori di natura ambientale, un collegamento con la presenza di diversi impianti di rifiuti, e tra questi ben tre ad altissima Priorità in termini di bonifica, va fatto. Così come va considerato che nell'intera provincia che produce meno di 70mila tonnellate di rifiuti all'anno, insistono impianti di compostaggio aerobico ed anaerobico per una volumetria complessivamente autorizzata pari a 160.000 tonnellate all'anno. Sono certa che la nostra Assessora alla Transizione Ecologica e Trasformazione Digitale, Roberta Lombardi e tutta la Giunta regionale, prenderanno di petto la questione, bloccando di fatto la realizzazione di questo nuovo impianto".