«La battaglia della legalità si vince facendo le cose, non restando fermi». La frase simbolo della sua sfida elettorale, Antonio Bottoni la infila giusto a metà della presentazione della candidatura a sindaco per una coalizione di liste guidata da Siamo Latina. Il coordinatore dell'associazione Codici scende in campo dopo i successi ottenuti in questi anni nella battaglia sul cimitero comunale e la cosiddetta tassa sul morto e altre vicende in cui ha lottato per difendere i diritti dei cittadini. Associazioni, sindacati, Fiamma Tricolore sono a sostegno di Bottoni. Ma altri potrebbero arrivare presto, dal momento che sono in corso incontri e confronti.
«Questa coalizione sarà aperta a tutti, senza steccati ideologici» è la premessa che fa Bottoni, presentando la propria candidatura nell'arena all'aperto del cinema Corso. E per far capire che non ci sono preclusioni fa un esempio chiarificatore: «Se il mio amico Sergio Sciaudone, militante comunista, volesse unirsi a noi, sarebbe accolto a braccia aperte». E considerato che c'è Fiamma nella coalizione, è tutto dire. Ma appunto Antonio Bottoni non vuol sentire parlare di posizionamenti, di destra o sinistra. «Qui stiamo dalla parte dei cittadini, come ogni amministrazione dovrebbe essere». Una coalizione che nasce tra la gente, dal basso. Che viene da lontano, come il suo leader. «Ho fatto tanti lavori - spiega Bottoni - Ho iniziato come benzinaio, poi cavatore di barbabietole, operaio. Infine sono entrato in Prefettura, dove poi mi sono laureato. Ho lavorato per pagarmi gli studi, per non gravare sulla mia famiglia». Una storia che vuole essere anche un modello per la città: «Io non ho scheletri nell'armadio, sono pulito e questa è la mia forza, ci saranno corazzate contro di noi, per fermarci. Ma noi siamo gli unici dalla parte del cittadino, non difendiamo interessi personali».
Il giudizio sulla giunta Coletta è negativo. «Cinque anni di immobilismo e la presunzione di aver riportato la legalità in Comune. Invece sono stati smascherati, come sulla vicenda cimitero. Chi ha combattuto accanto a me per quella storia, sa di cosa parlo. Lo scandalo cimitero ha leso la dignità delle persone, dei cittadini. Quella che ho condotto assieme a tanti latinensi è stata una battaglia di principio, per ristabilire il rispetto delle regole della legalità». E qui arriva la stoccata: «La legalità si impone facendo le cose, non stando fermi e rimirandosi. Hanno parlato di casa di vetro, ma vorrei ricordare che il vetro si può oscurare».
Il suo progetto per la città è diverso. «Noi vogliamo portare trasparenza vera ma soprattutto competenza nella gestione della macchina amministrativa». Una piccola rivoluzione l'ha già in mente sui rifiuti. «Abc rimane ma non deve gestire la raccolta differenziata, che è bene mettere a gara e affidarla al privato. Gli operai dell'Abc li riutilizzeremo nella gestione del verde e del decoro cittadino, una delle grandi pecche di questa amministrazione civica». Le future alleanze? Antonio Bottoni lascia la porta aperta ma avverte: «Noi non mettiamo steccati, ci interessa la città e la buona amministrazione».