L'ultima ordinanza emessa dal presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti l'altra sera, prevede che i rifiuti della provincia pontina andranno in parte a Viterbo. Una soluzione che non convince il capogruppo regionale della Lega Angelo Tripodi. «E' vergognoso che i rifiuti prodotti dalla provincia di Latina siano trasferiti a Viterbo, i cui cittadini e amministratori meritano tutta la nostra solidarietà e vicinanza - attacca Tripodi - Un'irresponsabilità figlia dei fallimenti del presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti, del presidente della Provincia di Latina Carlo Medici e del sindaco di Latina Damiano Coletta, che presiede la conferenza dei primi cittadini».

L'affondo di Tripodi muove chiaramente dai ritardi nella scelta dei siti in cui ubicare lo stoccaggio dei rifiuti, dato che al momento la provincia di Latina è sprovvista di discariche. «Recentemente l'assessore regionale ai Rifiuti, Massimiliano Valeriani, ha colpevolizzato i sindaci del territorio pontino, rei di non aver partorito atti in un anno. Però lui stesso dimentica il commissariamento del Tar del Lazio per l'inadempienza di Zingaretti sull'individuazione di una discarica nell'Ato di Latina». Come minimo, una corresponsabilità, quindi. E' evidente, secondo Tripodi che «il Pd regionale scarica le proprie responsabilità sul Pd locale e viceversa quando Zingaretti poteva applicare i poteri sostitutivi e mettere fine all'emergenza, dimenticando, inoltre, i gravissimi problemi legati alla salute dei cittadini: il trasferimento delle tonnellate, fra rifiuti e residui di trattamento nelle province del Lazio e fuori dalla regione, favorisce l'emissione delle polveri sottili, oltre all'aumento esponenziale della Tari per coprire i costi», conclude Tripodi.

Impegnati a chiedere la costituzione di un ambito territoriale ottimale alla Regione Lazio, i sindaci della provincia pontina hanno evidentemente perso di vista l'obiettivo vero e proprio, ossia quello di garantire al territorio provinciale la chiusura del ciclo dei rifiuti senza dover ricorrere ad aiuti esterni.

Lo stato dell'arte però parla di indecisioni e di clamorose sviste da parte dei primi cittadini, finiti per farsi bocciare in modo plateale dalla Regione Lazio la loro indecisione e il loro temporeggiare. I modi e gli strumenti amministrativi esistono per deliberare una scelta, ma quel che manca è proprio la volontà di agire in tal direzione.

Da parte sua la Regione Lazio trova sempre più complesso risolvere i problemi legati ai rifiuti, che da Roma alla provincia di Latina sono sempre sul filo dell'emergenza. Dopo i fiumi di parole, infatti, non si è risolto nulla. E chi dovrebbe decidere, adesso, è in campagna elettorale. Tirate voi le somme.