"Ancora una volta Coletta non perde occasione per dimostrare la natura ideologizzata e demagogica nel suo ruolo di politico. Da un sindaco che governa un territorio con così tante difficoltà ci si aspetterebbe un'attenzione sui problemi concreti e urgenti dei cittadini, ulteriormente aggravati dalle ripercussioni della pandemia, piuttosto che iniziative discutibili su tematiche peraltro complesse e che richiederebbero un'attenta riflessione e un approfondimento serio". Lo afferma la consigliera comunale del Laboratorio Identità Futuro Giovanna Miele. 

"È chiaro che l'uscita su Fedez sia un'occasione di pubblicità per la sua campagna elettorale. La sua maldestra strategia l'abbiamo già vista in passato con inviti a personaggi quali la Boldrini e Smeriglio come a volersi dimostrare orgoglioso sindaco della sinistra storica. La sua estrema voglia di paventarsi unico portatore dei valori di legalità sembra essere ispirata a farsi notare da chi, in ruoli fuori della città di Latina, possa vedere in lui un uomo politico interessante per costruire magari intese politiche. Chi Latina la vive non è più disposto a tollerare dal punto di vista etico, morale e sotto il profilo della sensibilità un Sindaco che si lancia a capofitto con esternazioni e facili entusiasmi su questioni che dovrebbero avere favore dei cittadini tutti, e che richiedono un ragionamento attento e condiviso. L'intento strumentale di Coletta sul tema del Ddl Zan è offensivo verso i contenuti stessi. Non è tollerabile che Coletta in maniera arbitraria e per mezzo social, inviti un cantante a Latina per un "concerto", considerate pure le attuali restrizioni, che non permettono di ipotizzare una possibile organizzazione. Tutto ciò è chiaramente strumentale.

Da primo cittadino dovrebbe sentire forte il peso di una difficile e anche drammatica realtà mostrando più rispetto per tutti quei cittadini e categorie obbligate a seguire regole rigide al fine di continuare a lavorare e sopravvivere. Ci riferiamo ai ristoratori, lavoratori del mondo dello spettacolo e della cultura, oltre che dello sport, che da oltre un anno sono costretti a stare fermi e non sanno quando riprenderanno. Il sindaco ha mostrato un'assenza di sensibilità verso ogni categoria colpita che ancora oggi attende di comprendere quale sarà il suo futuro. Un concerto non è la priorità di questa città.
Vogliamo ricordare a Coletta che in queste settimane proprio lui ha chiuso spazi pubblici per evitare assembramenti; nelle scuole i contagi sono in aumento vertiginoso (vedi il caso della Rodari, ma non solo).I braccianti indiani di Bella Farnia lavorano anche sui terreni presenti nel capoluogo. In tutto questo, gli esercizi pubblici sono costretti a lavorare solo se in possesso di tavoli all'aperto e in caso di maltempo si trovano costretti a chiudere le attività. Ebbene la sua è una scelta incoerente, lontana dai bisogni dei cittadini e contraddittoria, priva di quella sensibilità e di quell'etica che un sindaco dovrebbe avere o quantomeno mostrare.
La gente piange il fallimento di anni di sacrifici. Può dunque risparmiarsi Coletta di organizzare incontri in diretta facebook con invitati che illustrano il forte rischio Covid19 se poi esplode dichiarando la volontà di fare concerti. Eppure sa bene che a molti lavoratori viene impedito di manifestare nelle piazze proprio per i divieti di assembramento. Di fronte a tutto questo ritengo incredibile la sua affermazione "facciamo un concerto" mostrando in questo modo solo il desiderio di inserirsi all'interno di una discussione che già di per sé ha degli elementi di forte imbarazzo. Se la politica deve rappresentare uno show a tutti i costi abbiamo la risposta al motivo di tanto malcontento in città. Coletta nella sua frenesia di partecipare è come se avesse riso in faccia a chi ha incertezza del proprio futuro.
Dunque rispetto a questa esternazione viene naturale la seguente domanda: ma come può il sindaco di una città invitare a fare un concerto con la piena consapevolezza di ciò che stiamo vivendo e con l'inconsapevolezza di ciò che vivremo?".