«Ben venga la riqualificazione delle periferie dopo il totale immobilismo di Coletta e Lbc, ma senza seguire tutti i passi necessari questa maggioranza rischia ancora una volta di perdere finanziamenti importanti per la città e i quartieri». Lo afferma la consigliera comunale Giovanna Miele del Laboratorio Identità Futuro che invita il Comune a fare chiarezza sulla vicenda. 

«Ben venga il progetto a Gonfie Vele presentato nei giorni scorsi da Ater e Amministrazione Comunale. Un intervento che dopo cinque anni di totale immobilismo della Giunta Coletta va nella tanto auspicata direzione di una maggiore attenzione alle periferie attraverso la riqualificazione degli spazi urbani degradati. Attenzione che purtroppo finora è del tutto mancata: basti pensare al fatto che, in sede di bilancio comunale, se l'opposizione non avesse presentato un emendamento per la manutenzione e la messa in sicurezza dei ponti pedonali in Q4/Q5, Lbc e Coletta ancora un volta si sarebbero dimenticati di due dei quartieri più popolosi della città e delle sacrosante esigenze dei cittadini che li abitano. Così come avrebbero fatto lo stesso con i cittadini di Borgo Grappa se non fosse intervenuto il nostro emendamento a mettere a disposizione le somme per la realizzazione del marciapiede lungo via Litoranea.

Ebbene, a fronte di tanta trascuratezza per Borghi e periferie della città, sembrava - stando alla presentazione del progetto di riqualificazione - che qualcosa finalmente si stesse finalmente muovendo, ma dalle chiacchiere ai fatti temiamo ci possa essere una distanza che questa amministrazione, così includente e sciatta, difficilmente riuscirà a colmare. Lo diciamo a malincuore, perché stando a quanto abbiamo appreso nell'area dell'ex Icos interessata dall'intervento in questione vige ancora l'accordo di programma per la realizzazione della Caserma della Guardia di Finanza e la realizzazione della sede universitaria a Palazzo M. Un documento sottoscritto appunto dalle Fiamme Gialle, dall'Università La Sapienza, dal provveditorato della Opere Pubbliche e dal Ministero. Accordo ratificato dal Consiglio Comunale e pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale della Regione Lazio. Un accordo a tutti gli effetti ancora valido.

Dunque per procedere all'intervento sarebbe necessario recedere dall'accordo con un atto ufficiale, cosa che ad oggi il Comune non ha ancora fatto. Inoltre, a quanto pare negli atti varati per il Progetto A Gonfie Vele, l'attuale struttura viene considerate come facente parte del quartiere Q4 Nuova Latina, quando in realtà rientrano nel Centro direzionale. Ciò vuol dire che sono necessari dei passaggi urbanistici di cambio di destinazione d'uso, visto che l'ex Icos ha tutt'ora una destinazione d'uso di Caserma, per poter procedere con il Progetto A Gonfie Vele che è legato alla Rigenerazione urbana. Ma questi passaggi il Comune li ha avviati? Oppure si rischia di perdere anche questi finanziamenti perché il bando del Ministero da cui si vogliono prendere le risorse, scadrà a breve? Il Comune di Latina dovrebbe dare risposte su questi temi e chiederò dunque al più presto una commissione Trasparenza sulla questione.Sia chiaro che sono favorevole a questo progetto.

L'area va riqualificata e recuperata, con creazione di servizi adeguati per i residenti del quartiere. Sono convinta che l'idea alla base sia condivisibile e dunque vada in qualche modo sostenuta a portata a termine. L'Ater sta dando l'opportunità alla città di recuperare quegli spazi, ma il Comune rischia di inficiare il lavoro. Ma proprio per questo credo opportuno che l'amministrazione comunale faccia le dovute valutazioni e verifiche in merito ai dubbi che emergono su accordo di programma e destinazione urbanistica, per evitare che un progetto valido e opportuno per la città rischi di finire con un buco nell'acqua»