"Va scongiurata la soppressione della sede della Commissione tributaria regionale di Latina, per questo ho inviato una lettera al Ministro Franco e informato il sottosegretario Claudio Durigon". L'europarlamentare della Lega  Matteo Adinolfi chiede un intervento dell'Esecutivo per scongiurare la chiusura della sede del capoluogo pontino ed il trasferimento degli uffici a Roma con relativo trasferimento del contenzioso. Con costi aggiuntivi per la giustizia tributaria, a danno di contribuenti e professionisti

 

"Bisogna scongiurare a tutti i costi la soppressione della sede di Latina della commissione tributaria regionale. Mi unisco all'appello lanciato dall'Ordine dei commercialisti di Latina e a tal riguardo ho inviato una lettera al ministro dell'Economia e delle Finanze Daniele Franco affinchè si avvii un dialogo con l'attuale governo. Della tematica in oggetto ho provveduto ad informare nei minimi dettagli il sottosegretario di Stato on. Claudio Durigon. In particolare, al ministro Franco ho avanzato la richiesta di apertura di un confronto in merito ad una problematica particolarmente sentita dal mondo degli ordini professionali della provincia di Latina e di Frosinone, nonché dagli stessi contribuenti di entrambi i territori.
Una vicenda che rischia di arrecare notevoli disagi sotto il profilo giuridico, economico e sociale alla provincia di Latina e alla provincia di Frosinone. Mi riferisco al rischio incombente di soppressione della sede di Latina della commissione tributaria regionale, già di per sé alle prese con un ridimensionamento delle proprie strutture.

A sottolineare il problema e ad analizzare le conseguenze è stato in particolare l'Ordine dei dottori commercialisti e degli esperti contabili di Latina che attraverso una missiva indirizzata anche alla sua attenzione hanno sottolineato l'impasse della giustizia tributaria di secondo grado nella sede del capoluogo pontino. Proprio in questa difficile realtà si sta attraversando da fin troppo tempo una situazione di stallo, tale da ripercuotersi negativamente su tutto il tessuto economico-sociale. Il congelamento ‘inspiegabile' di due sezioni, causato dalla carenza di giudici, ha già provocato un drastico depotenziamento di un fondamentale presidio territoriale. Opportunamente, come osservato nel piano nazionale per la ripresa e la resilienza presentati dal governo, in questi anni si è accumulato un arretrato preoccupante a livello di contenzioso tributario, con conseguenti ricadute negative in termini di rapidità e correttezza della risoluzione delle controversie. La problematica che riguarda la carenza di magistrati e assistenti tributari sembra un rebus senza via d'uscita e la soppressione della sezione di Latina della commissione tributaria regionale avrebbe come conseguenza il trasloco dell'intero contenzioso tributario di secondo grado nella sede centrale di Roma della Commissione Tributaria Regionale del Lazio. Le ripercussioni sarebbero diverse per gli operatori del diritto: dagli avvocati ai commercialisti, ai contribuenti, alle imprese interessate maggiormente dal contenzioso tributario e gravate dal mancato funzionamento della giustizia tributaria locale. Come giustamente sottolinea nella sua lettera il presidente dell'Ordine dei commercialisti di Latina, Efrem Romagnoli, sopprimere la sezione e accentrarla a Roma comporterebbe maggiori oneri, anche per effetto della necessità di spostamento e per le relative tempistiche, con riverbero sui costi di difesa tecnica per i contribuenti: cittadini e imprese. Difficoltà che accomunano peraltro gli stessi operatori del diritto e i contribuenti della confinante provincia di Frosinone. La scelta di chiudere la sede del capoluogo pontino causerebbe un aumento generalizzato dei costi della giustizia per i contribuenti di questa provincia come anche della vicina Frosinone, con ricadute negative per gli stessi appartenenti agli ordini professionali, commercialisti in primis. I noti e purtroppo irrisolti gravi problemi logistici persistenti per raggiungere la Capitale, renderebbero infatti ben più problematico l'accesso e la fruibilità della Commissione Tributaria Regionale.

Chiudere la sede staccata di Latina allontanerebbe la popolazione della provincia di Latina e del limitrofo territorio provinciale di Frosinone dall'accesso all'importante funzione di giustizia sociale tributaria. L'accentramento inoltre provocherebbe difficoltà per tutti gli stakeholders, non ultimi i passaggi dei fascicoli da Latina a Roma, con conseguenti ulteriori ritardi destinati ad incidere sul buon funzionamento della commissione tributaria regionale. Una situazione analoga fu d'altronde vissuta nel 2015 quando si paventò il rischio della chiusura della sezione staccata di Latina del Tribunale amministrativo del Lazio. Fortunatamente all'epoca, grazie ad una mobilitazione generale e ad una indubbia sensibilità dimostrata da governo e rappresentati istituzionali si riuscì ad evitare un ulteriore depauperamento del territorio pontino. Mi auguro che anche questa volta si possa trovare una soluzione che tenga conto delle esigenze dei territori di Latina e Frosinone".