Dopo quella sull'autostrada, Fratelli d'Italia ha lanciato in questi giorni la campagna di manifesti "Teatro, chi l'ha visto?"

"Il Teatro D'Annunzio è il simbolo del fallimento di questa amministrazione - dice il senatore e coordinatore provinciale Nicola Calandrini -. LBC aveva fatto della cultura un cavallo di battaglia della sua campagna elettorale nel 2016: dopo cinque anni e migliaia di euro spesi nei lavori, il teatro resta ancora chiuso al pubblico. In tutta Italia i teatri hanno riaperto dopo l'emergenza Covid, quello di Latina resta chiuso perché l'amministrazione non è stata in grado di ultimare le procedure necessarie per garantirne la piena agibilità. Ogni anno ci siamo sentiti dire che l'anno prossimo il teatro avrebbe riaperto. Siamo arrivati alla fine del quinquennio Coletta, prolungato solo dal posticipo delle elezioni, e l'amministrazione dice fiera che il teatro riaprirà ad ottobre. Sarebbe anche ora! I paladini della cultura sono riusciti a mortificare il Palazzo della Cultura".

"La cultura non può essere accantonata come ha fatto questa amministrazione - conclude il coordinatore comunale di Fratelli d'Italia Latina Gianluca Di Cocco - e non basta la scusa del Covid dopo che nel resto d'Italia tutti i teatri hanno riaperto. Aggiungo che il teatro è solo una delle tante lacune e fallimenti di questa amministrazione. Penso alla Marina, all'edilizia scolastica, allo sport dimenticato. Tutte tematiche che possono contribuire al rilancio della città e che non hanno ragioni per restare ferme ai box. Questi ed altri argomenti saranno oggetto di ulteriori campagne di manifesti così che forse anche l'amministrazione avrà sotto gli occhi la misura del proprio fallimento e delle opportunità sprecate".