Sembra ormai terminato il periodo di attesa, di strategie e di confronti all'interno del Partito Democratico di Sezze, finora barricato dietro un certo imbarazzo nelle scelte da compiere soprattutto sul candidato sindaco per le amministrative previste il prossimo autunno. Dopo le schermaglie, le frasi dette e quelle non dette, diversi incontri, qualche veto, qualche paletto e, come detto, un certo imbarazzo palesato in alcune occasioni, lunedì pomeriggio si è forse avuto il primo punto di svolta nella corsa alla riconquista del Comune commissariato. Stando ad alcune indiscrezioni trapelate, durante l'incontro cui hanno preso parte esponenti della segreteria e membri del direttivo dem, la questione candidato è stata affrontata e di fronte ad alcune remore circa la mancanza di alternative presentate dai dissidenti che vorrebbero evitare un Di Raimo-bis, qualcuno ha deciso di alzare la mano e metterci la faccia, contrastando questa sensazione che voleva un Pd pronto a "vincere male", con strascichi e mal di pancia, piuttosto che a "perdere con orgoglio", con dignità, magari con l'intento di ricostruire un partito frammentato al suo interno.
A fare il primo passo, dopo diversi mesi in cui si attendeva una mossa da parte di quelli che a ragion veduta possono essere considerati i "big" del partito, è stata proprio una di quelle esponenti in predicato di poter avanzare una propria candidatura, Maria Teresa Amici, Sesa per tutti, parlamentare per 5 legislature consecutive e sottosegretario di Stato in 4 di esse, che ha preso la parola durante la riunione ed ha smentito l'assioma che cercava di far passare il messaggio di un Di Raimo candidato sindaco quasi esclusivamente per mancanza di alternative. In un intervento che in tanti tra segreteria e direttivo aspettavano ormai da tempo, la Amici non si è limitata ad autocandidarsi, ma ha fatto addirittura un passo in avanti qualora la sua proposta potesse non trovare consensi all'interno dei dem setini, arrivando a sostenere che oltre lei stessa le alternative potevano anche essere considerate la candidatura di Giancarlo Loffarelli e quella di Luigi De Angelis. I due, il professore liceale-drammaturgo-apprezzato regista teatrale e l'avvocato con la passione della scrittura, presenti alla riunione, non hanno smentito l'endorsement nei loro confronti avanzato dalla ex deputata, riuscendo finalmente ad aprire quel fronte che da mesi si cerca di portare all'attenzione di chi gestisce il partito e finora si era limitato a prendere atto che, oggettivamente, alternative ad una riconferma di Sergio Di Raimo come candidato del Pd non ce ne fossero, a causa proprio della difficoltà o della inopportunità di fare il famoso "ultimo passo". Questa volta, invece, sembra che la situazione possa prendere una piega diversa, con un partito veramente pronto a perdere con dignità, pur nella consapevolezza che una campagna elettorale basata sugli attacchi nei confronti di Di Raimo e del gruppo che lo sosterrà (sembra evidente che tra i dem storici l'unico che voglia seguirlo sia l'ex sindaco Giancarlo Siddera), pur riconoscendo i proprio errori commessi nel quadriennio 2017-2021, possa portare a spostare tanti voti, soprattutto di quelli che al momento di sentono "traditi" dalla debolezza di un partito che, invece, sembra aver finalmente trovato la chiave giusta per ricostruirsi e chiederà alla cittadinanza una nuova fiducia sperando che questa scelta, oggettivamente drastica, possa essere premiata.