Promette di prendersi cura della città e nei primi cento giorni di governo, se raggiungerà l'ambita poltrona di sindaco, di dedicarsi al ripristino della normalità, all'ordinario e ad interventi di manutenzione diffusa, necessari in una città "di cui gli altri candidati parlano riferendosi al 2032 – spiega - e a obiettivi lontani e futuri", ma che ha bisogno di pensare al presente, a traguardi fattibili da realizzare subito". Annalisa Muzio, prima candidata a comparire sulla scheda elettorale per la corsa a sindaco di Latina del 3 e 4 ottobre, ha presentato stamattina al Circolo Cittadino il programma (40 pagine riassunte nei punti salienti tra prg, decoro, spazi verdi, cultura, sport, turismo, borghi e un assessorato alla semplificazione amministrativa) e i candidati delle due liste che la sostengono, Fare Latina e il Partito Liberare Europeo, 56 cittadini tra imprenditori, insegnanti, avvocati pronti a mettersi in gioco. Muzio ha declinato tre principi alla guida del suo programma, senso di responsabilità, meritocrazia e normalità chiarendo di non voler fare una battaglia di genere, ma sottolineando con orgoglio che "Latina per la prima volta ha la possibilità di votare una donna".

"Voglio coinvolgere gli scettici – ha detto introdotta dal coordinatore delle liste ed ex amministratore di via Costa Fabio Bianchi - che vedono la politica come una macchina complessa e lontana, siamo impegnati a fare la differenza, il futuro ci appartiene ma è troppo distante quello tratteggiato dagli altri schieramenti, dobbiamo dire alla città cosa vogliamo fare nei prossimi dieci mesi. Certi politici, recenti e non, pensano che Latina abbia perso la memoria del passato e della situazione imbarazzante in cui la citta versa, noi gli errori da non portare nel nostro viaggio li teniamo a mente, si fanno troppe chiacchiere e oggi sottoscriviamo un patto sociale del fare, il punto di inizio di una politica differente partendo da un progetto condiviso anche da altre citta compagne di viaggio come sono Rimini e Riccione e come saranno tante altre. Latina deve essere lontana dal compromesso e dal senso di rassegnazione, stiamo creando un contenitore con gente che ha voglia di fare politica del territorio e che si sente orgogliosamente latinense". Poi spazio ai candidati (tanti gli interventi, tra gli altri Fabio Carducci, Franca Cassandra e Antonella Castiello), da Domenico Pappacena che ha parlato della penuria di impianti sportivi e della necessità di investire sul turismo, dall'avvocato Gianni Campagna ("vogliamo rappresentare le competenze nella professione e non solo, fino ad oggi la politica è stata rappresentata dall'incompetenza") a Shada Vitali, candidata e giovane presidente dell'osservatorio della cultura che ha parlato di come l'apertura della lista ai giovani "sia stato un processo non propagandistico e meccanico ma spontaneo e radicato nella nostra coscienza, il coinvolgimento civico e politico va alimentato in tutti i luoghi di integrazione ed è nostra responsabilità, se la città non ce la costruiamo noi dove vogliamo andare?".

"La situazione in cui la città è piombata richiede il nostro impegno, abbiamo visto da una parte tagli di nastri, inaugurazioni e poco più, dall'altra un centrodestra istituzionale che dopo una pantomima quasi divertente ha scelto una minestra riscaldata – ha spiegato l'imprenditore Roberto Stabellini, candidato al consiglio – ho visto tanti accordi, ma pochissima politica". "Il territorio è stato per noi una madre – ha spiegato Domenico Cinelli - questa rotta va ripresa, esistono uomini che sanno cosa fare e altri che devono farsi guidare, se rimaniamo inclusivi è una risorsa e dobbiamo puntare su due aspetti importanti, la fattibilità e soprattutto la priorità che è regina all'interno della fattibilità. Chi governa deve darsi delle priorità". Il coordinatore provinciale e vicecoordinatore regionale di Italexit Alessio Pietrobon ha presentato i tre candidati presenti nella lista, Marianna Porcelli, Fabrizio Falconi e Fabio Marconi ("Latina ha molto di inespresso, noi la giunta di Coletta la chiamiamo la giunta della toponomastica, c'è un vuoto amministrativo che dura da oltre dieci anni e che va colmato"). Infine conclude il presidente del Partito Liberale Europeo, Francesco Patamia: "Le liste del Partito Liberale Europeo sostengono i candidati che rappresentano il cambiamento maggiore. Come nel caso di Roma, Milano e Napoli anche a Latina abbiamo fatto la scelta più forte e coraggiosa. La coalizione civica di Annalisa Muzio è la vera scelta di rottura per la città, lei come Michetti, Bernardo e Maresca è una persona del fare e noi liberali vogliamo determinare questo cambiamento a partire dalle città e dalle amministrazioni locali".