I primi a lanciare il sasso sono stati i cronisti de Il Foglio, che sabato avevano raccolto le voci di un certo malumore di Claudio Durigon all'indomani del Consiglio federale della Lega che si era tenuto lunedì scorso e dal quale sarebbe dovuta uscire la nomina dell'ex sottosegretario del Mef a vicesegretario del partito con delega al Centro-sud. La nomina, sembra promessa dal leader Matteo Salvini al suo fedelissimo compagno di partito come forma di ristoro per le dimissioni imposte dopo lo scivolone sulla reintitolazione del parco comunale di Latina, non è arrivata, e dentro e fuori dal Carroccio il bisbiglìo sul malessere di Claudio Durigon è cresciuto molto in fretta, accompagnato dall'ipotesi di una possibile migrazione del politico pontino verso una nuova casa, quella di Fratelli d'Italia. A rinforzare l'ipotesi avanzata da Il Foglio, per la verità considerata molto alla larga e presa con le dovute riserve e beneficio di inventario, è arrivata l'edizione di ieri de Il Fatto quotidiano, che si è spinta fino ad un sommario con una frase virgolettata attribuita a Claudio Durigon: «Ora vado con la Meloni».

Troppo per continuare a stare zitti, così ieri pomeriggio, raggiunto al telefono, il coordinatore regionale della Lega nel Lazio non si è fatto pregare per rilasciare una dichiarazione: «Sono tutte panzane, le occasionali costruzioni un po' azzardate di voi cronisti quando di mezzo c'è la politica. Sono legatissimo a Matteo Salvini, e tutto quello che viene fuori per cercare di mettere una distanza tra me e lui sono soltanto illazioni». Parola di fedelissimo.

Poco più tardi, lo stesso Durigon ha affidato una sua dichiarazione ufficiale all'Ansa. «Rassicuro i giornali e le fonti interessate che diffondono quotidianamente fango e falsità di ogni tipo. Non ho alcuna intenzione di lasciare la Lega, anzi, sono orgoglioso di farne parte e di lavorare al fianco di un leader insostituibile come Matteo Salvini».

Tutto sarebbe nato all'interno della cerchia dei più stretti collaboratori di Salvini, che tra lunedì e martedì, commentando la mancata nomina del vicesegretario del partito, avrebbero parlato di un imbestialito Durigon che minacciava di abbandonare la Lega, spingendo sul fatto che il parlamentare pontino, impegnato nelle campagne elettorali amministrative tra Roma e Latina, è effettivamente a strettissimo contatto con gli alleati di Fratelli d'Italia e anche in ottimi rapporti con Giorgia Meloni.

Niente che possa giustificare le ipotesi che lo stesso Durigon ha definito illazioni.

Un periodaccio per il parlamentare pontino, che dopo aver imparato a proprie spese la lezione sul peso delle parole da spendere in pubblico, deve ora guardarsi anche dall'aprire bocca quando si trova «in casa» con i compagni di partito.