Una città Giardino. Nelle prime pagine del programma che ieri Vincenzo Zaccheo ha presentato pubblicamente c'è proprio questa immagine. E se consideriamo com'è oggi il capoluogo, il lavoro da fare per trasformarla in un "giardino" è davvero immane.

Ieri al Circolo cittadino, nell'arena esterna, davanti a candidati e cittadini, l'aspirante sindaco del Centrodestra ha illustrato i punti salienti del programma, indicano quella «visione di città che è indispensabile per programmare e crescere». E quando si parla di visione è inevitabile parlare di urbanistica. «Il Piano regolatore ha 49 anni. E' il momento di una revisione che sia però legata alla realtà e al futuro. Un piano moderno, che doti la città dei servizi mancanti e recuperi il patrimonio edilizio esistente». Molto spazio per perequazione e compensazione, anche pensando alla Marina «che deve ritrovare la propria vocazione turistico-ricettiva».

Ma quando gli chiedono quale sarà la prima cosa da fare, Zaccheo ha una risposta ben precisa: il rilancio della macchina amministrativa. «Quella del Comune di Latina non ha più un motore. Bisogna riorganizzarla e rinnovarla. E questo va fatto puntando al potenziamento delle risorse umane. Non è più possibile che funzionari e dirigenti vadano via come in questi cinque anni, bisogna creare condizioni di lavoro adeguate ad aumentare la produttività». Altra novità che Zaccheo tira fuori dal programma è quella che definisce "Cittadinanza digitale". «Potenziare le connessioni digitali migliorerà i servizi. Penso anche a telecamere intelligenti e illuminazione smart, con automazione del sistema a seconda delle necessità. Garantirebbe più sicurezza».