Se c'è un tema che a Latina suscita interrogativi, imbarazzi, evocando fantasmi vecchi e nuovi è senz'altro l'urbanistica, materia che dovrebbe dare forma urbana, sociale, edilizia e culturale ad una città e che a Latina per decenni ha invece rappresentato l'involucro di passaggi macchinosi, poco chiari finendo invischiata in interessi, inchieste e in un commissariamento.
Un'urbanistica ferma al piano regolatore Piccinato e il cui ultimo atto è stato l'annullamento in blocco di sei piani particolareggiati su dieci nel 2016. Una ferita aperta nel cuore della città che Coletta non è riuscito a risanare creando un ufficio di piano in gran ritardo e mettendo mano ai primi Ppe da sanare solo nell'ultimo anno. Nessuno dei candidati a sindaco, andando a vedere i programma elettorali, si è sottratto dal trattare questo punto nodale (non siamo riusciti a contattare il candidato Tonino Mancino né a reperire il suo programma elettorale) nei corposi documenti con la lista di obiettivi e promesse. A partire dal Prg, il più corteggiato nei programmi, tra chi vuole rifarlo daccapo e chi revisionare l'esistente risalente a 49 anni fa.
Il candidato del centrodestra Zaccheo propone una revisione del Prg in funzione della città giardino e «del recupero della dotazione di servizi reperiti in minima parte rispetto alle necessità degli abitanti» per la riqualificazione «delle aree degradate, il recupero del patrimonio edilizio esistente in città e nei borghi e la riqualificazione del centro storico». C'è chi chiede un prg nuovo come Antonio Bottoni augurandosi che crei centinaia di posti di lavoro stabili e strutturati e che attorno ad esso ruotino "il Nuovo Teatro, biblioteche, musei" mentre per Nicoletta Zuliani "la città di Latina non è più quella per la quale fu definito il vecchio prg e i relativi Ppe e occorre inquadrare lo sviluppo della città considerando le nuove esigenze e le trasformazioni in atto». Parlano di funzione sociale dell'urbanistica il candidato Sergio Sciaudone (per il quale deve essere anche strumento per riflettere sulle nuove esigenze abitative, oltre che tendere al miglioramento della qualità della vita collettiva") e quello dei 5Stelle Gianluca Bono che spiega come «la progettazione di un nuovo piano urbanistico dovrà intercettare le emergenti necessità legate allo sviluppo di una città estesa come la nostra, il cui perimetro si estende anche a campagna e borghi rurali e marini».
Parla di redazione di un nuovo prg anche Annalisa Muzio da programmare subito "con un lavoro di raccordo in sinergia con istituti regionali, in virtù di quelle linee guida che disegneranno la città nell'immediato futuro in direzione dei borghi e della marina, privilegiando il recupero dei buchi neri della città, come il Palazzo Key. Parla di nuovo prg anche il candidato del Partito Comunista Andrea Ambrosetti che lo vorrebbe funzionale ad una Città sostenibile, verde e a misura d'uomo. E i Ppe annullati dal commissario e rimasti irrisolti con molte licenze sospese nel limbo? Nessuno si addentra nell'azzardare ipotesi applicative ma spiega di averli affrontati il sindaco uscente Coletta nel programma di Lbc: «Tutti i piani sono stati posti in rielaborazione; di questi i piani R3 ed R6, revisionati e corretti, sono in attesa di Deliberazione Consiliare, è in elaborazione la Revisione del PPE B.go Podgora». Una lunga gestazione quella dei Ppe che resterà in dote al prossimo sindaco.