Come slogan ha scelto le parole passione e determinazione, termini che più di altri sintetizzano lo stato d'animo con cui affronta da sempre il lavoro e l'impegno nella società civile. Gli stessi attributi con cui Tommaso Malandruccolo è pronto a debuttare in politica, candidato per un posto in Consiglio comunale con la lista del Partito Democratico, convinto sostenitore di Damiano Coletta. Padre di due figli, sostituto commissario di Polizia con 34 anni di servizio alle spalle, da sempre impegnato nel mondo dei giovani e nel sociale, è uno dei volti nuovi della campagna elettorale, pronto a trasferire tutta la propria esperienza al servizio della città.

La candidatura non è altro che l'apice di un percorso iniziato da Tommaso Malandruccolo al fianco delle fasce più deboli della nostra comunità, ma ben oltre la semplice opera di solidarietà, sempre impegnato nella ricerca delle soluzioni ai fenomeni sociali e culturali più degradanti. Con la stessa dedizione ha affrontato la vita professionale - dal contrasto a ogni forma di illegalità all'esperienza nel campo sindacale - e si è speso nella società civile: dopo le prime esperienze nella mensa Caritas ormai vent'anni fa, ha sposato con abnegazione la causa del disagio giovanile, fondando la onlus Pontireti che ha sostenuto l'attività di alcune case famiglia e ha poi dato vita a una lunga serie di progetti per il sostegno e l'accoglienza dei minori in difficoltà, tra i quali il più incisivo è stato il dopo scuola popolare.

L'esperienza nel mondo dei giovani, passata attraverso una laurea specialistica, ha avuto riflessi anche nella sua attività lavorativa, attraverso l'attività di contrasto e prevenzione del bullismo che ha visto Tommaso Malandruccolo entrare nelle scuole, nell'arco di oltre un decennio, per progetti studiati a tutto tondo dalla Polizia di Stato per avvicinare gli studenti al concetto di legalità e più in generale alle istituzioni. Forte di oltre 750 incontri nelle classi di tutta la provincia, nel 2015 ha contribuito a redigere la legge regionale sul bullismo, che ha favorito l'avvio di tavoli per la prevenzione e la lotta del fenomeno, poi affrontato in prima persona nel capoluogo pontino.

L'impegno politico, quindi, è una presa di coscienza dei problemi che continuano a limitare lo sviluppo del capoluogo pontino. «Sono sceso in campo politicamente perché lo avverto come un dovere morale verso Latina - spiega proprio Malandruccolo attraverso una video intervista che sarà pubblicata in questi giorni - una delle città più esposte alle influenze della criminalità organizzata, con uno dei tassi più alti di consumo di cocaina e di riciclaggio di capitali di provenienza illecita, con una sua mafia autoctona e con commistioni fra mondo criminale e società civile, fenomeni che combatto da 34 anni. Non amo la pavidità, l'indifferenza, i detrattori seriali, coloro che strizzano l'occhio al malaffare pur mantenendone apparentemente le distanze, specialmente se investiti di un mandato pubblico; su "certi rapporti" l'intransigenza non ammette deroghe. Ho costantemente cercato di tradurre in azioni le mie idee e mi ha sempre stuzzicato la possibilità di cimentarmi in politica, ma l'impegno professionale mi ha sempre posto dei limiti che mi hanno impedito di viverla pienamente. Questo però mi ha svincolato da logiche correntizie e da quella ingegneria politica che di questa ne consumano le risorse a discapito del concetto del fare».

Al primo posto, quindi, l'impegno contro ogni forma di illegalità, a partire dalla corruzione fino ai fenomeni criminali più complessi. Un mandato che non può essere delegato solo agli organi preposti, ma deve condizionare la vita di ogni cittadino e caratterizzare la classe politica prima di tutto, passando per il rispetto degli "avversari". «Sono certo, ed è la strada che ho sempre praticato, che investire sulla prevenzione sia il primo strumento, ed il più umano, il più equo, per assicurare sicurezza e convivenza civile in una comunità - spiega Malandruccolo - Non voglio fare retorica spicciola, ma ritengo che l'uso della repressione rappresenti, per uno Stato di diritto, sempre una forma di fallimento. Le tematiche che mi stanno più a cuore sono ovviamente quelle delle politiche sociali, dei giovani e dei borghi». Dopo tutto è nella periferia che ha gettato le basi del proprio impegno civico, da sempre attivo nella comunità di Borgo San Michele, persino nella salvaguardia dell'identità storica e culturale della popolosa frazione.

«Perché il PD? - conclude Malandruccolo - Perché ne ho sposato fin dalla sua nascita lo spirito, ben evidenziato nel suo Manifesto dei Valori. Credo che se Latina voglia fare un passo in avanti, prima ancora che dalla città, occorra ripartire dal cittadino, e io sarò fiero di farlo al fianco dei miei compagni di partito e del sindaco Coletta».