«Dobbiamo intercettare anche i voti degli elettori del centrodestra che non vogliono tornare indietro». Andrea Orlando smette per un attimo i panni del ministro del Lavoro per indossare quelli di leader politico, lui che nel Pd è vicesegretario. Lo fa per sostenere Damiano Coletta e l'alleanza che il 3 e 4 ottobre proverà a consegnare al sindaco uscente quello che lui stesso definisce "secondo tempo". Oggi pomeriggio, in piazza del Quadrato, il ministro ha tenuto un comizio a sostegno del candidato del centrosinistra.
"La presenza del ministro Orlando è un segnale importante – ha detto il sindaco e candidato Damiano Coletta – Non siamo ancora usciti dalla pandemia ed abbiamo visto quanto essa abbia provocato ed aumentato le disuguaglianze: noi sindaci siamo l'avamposto rispetto alla comunità che rappresentiamo. Papa Francesco ha detto che dobbiamo trasformare la crisi in opportunità: io credo che il rilancio del Sistema-Paese debba partire dalle città. Compito dei sindaci è tutelare le persone, soprattutto i più fragili. Penso oggi anche all'occupazione femminile: in 5 anni di amministrazione il nostro lavoro è stato anche creare una rete di organizzazione sociale per ridurre il divario di genere; abbiamo cercato di potenziare la capacità di fare rete, inclusione, non lasciare indietro nessuno. E penso anche che a Latina abbiamo pagato il prezzo della commistione tra politica e criminalità, che aveva creato una economia drogata; lo sviluppo occupazionale deve nascere da un'economia che garantisce sana pari opportunità. Avevamo una discarica che abbiamo chiuso pochi mesi dopo il nostro insediamento, dove la macrocriminalità ha speculato sulla pelle dei nostri residenti nell'indifferenza di chi governava nel frattempo".


"A Latina non si tratta di scegliere solo un sindaco – ha affermato il Ministro Orlando – ma un'idea di futuro. Credo che qui ci siano davvero le condizioni per continuare: qui è stata fatta nuova "bonifica", una parola che riguarda anche la storia di questa città, e infatti ho deciso di essere qui non solo per quello che sono oggi, ma per quello che ho fatto prima: il Ministro della Giustizia, incarico durante il quale ho seguito Latina nelle varie vicende che l'hanno vista coinvolta. Dove c'è terreno fertile, un contesto favorevole in cui il rapporto con i cittadini è clientelare, basato su vecchie pratiche e non si guarda ad una crescita collettiva ma solo alla privatizzazione della cosa pubblica, si crea questo contesto. Qui la scelta non è solo per l'amministrazione comunale: si sceglie da che parte si vuole portare questa parte del Lazio. L'appello è dunque anche agli elettori del centrodestra e non solo a quelli del centrosinistra: serve una risposta politica forte, non si torni indietro.