Nei Comuni con più di 15.000 abitanti si può: tracciare un segno solo sul candidato sindaco; in questo caso il voto viene attribuito solo al candidato sindaco; tracciare un segno solo su una delle liste collegate al candidato sindaco o anche sia sul candidato sindaco che su una delle liste collegate al medesimo candidato sindaco: in entrambi i casi il voto viene attribuito sia al candidato sindaco che alla lista di candidati consiglieri; esprimere il voto disgiunto, tracciando un segno sul candidato sindaco ed un altro segno su una lista non collegata: in questo caso il voto viene attribuito sia al candidato sindaco che alla lista non collegata. È eletto sindaco al primo turno il candidato che ottiene la maggioranza assoluta dei voti validi (almeno il 50% più uno); qualora nessun candidato raggiunga tale soglia si tornerà alle urne per il ballottaggio tra i due candidati più votati. Le preferenze si esprimono scrivendo negli appositi spazi il cognome (oppure il nome e cognome in caso di omonimia) dei candidati consiglieri comunali della lista votata.
Nei Comuni fino a 15.000 abitanti si può tracciare un segno solo sul candidato sindaco, solo sulla lista collegata al candidato sindaco o anche sia sul candidato sindaco che sulla lista collegata al medesimo candidato sindaco: in ogni caso il voto viene attribuito sia alla lista di candidati consiglieri che al candidato sindaco collegato. È eletto sindaco il candidato che ottiene il maggior numero di voti. Nei Comuni con popolazione inferiore a 5.000 abitanti si può esprimere una sola preferenza. Nei Comuni con popolazione superiore a 5.000 abitanti è possibile esprimere due preferenze per i candidati a consigliere comunale. In caso di espressione di due preferenze, queste devono riguardare una candidata di genere femminile ed un candidato di genere maschile (o viceversa), pena l'annullamento della seconda preferenza.

Il vademecum ai tempi del Covid
Il colore della scheda per le comunali è azzurro. Per esprimere il proprio voto l'elettore dovrà presentarsi al seggio di appartenenza munito di documento di identità in corso di validità e di tessera elettorale (chi non dovesse averla, oppure l'ha smarrita, potrà richiederla presso l'ufficio del Comune di residenza). Per garantire la segretezza del voto vige, dal 2008, il divieto di introdurre nelle cabine elettorali telefoni cellulari o altre apparecchiature in grado di fotografare o registrare immagini. Al riguardo il presidente dell'ufficio di sezione inviterà l'elettore, all'atto di presentazione del documento di identificazione e della tessera elettorale a depositare le predette apparecchiature di cui sia al momento eventualmente in possesso. Le quali apparecchiature saranno restituite all'elettore dopo l'espressione del voto, previa annotazione in un apposito registro. I contravventori al divieto potranno essere puniti con l'ammenda da 300 a 1.000 euro e con l'arresto da tre a sei mesi.

In Italia si vota in 1.157 Comuni per il rinnovo di sindaco e consiglio ma anche per le suppletive della Camera nei due collegi uninominali di Siena e di Roma (quartiere Primavalle della XV^ Circoscrizione Lazio 1) e in Calabria per il rinnovo della carica del presidente e del consiglio regionale. Complessivamente saranno oltre 12 milioni gli italiani chiamati a un voto locale, inizialmente previsto per la scorsa primavera ma poi rinviato dal Governo in autunno per l'aumento dei contagi Covid. Spiccano le sfide in 8 capoluoghi di regione (Roma, Milano, Napoli, Torino, Bologna e Trieste) e in 14 di provincia (Benevento, Carbonia, Caserta, Cosenza, Grosseto, Isernia, Latina, Novara, Pordenone, Ravenna, Rimini, Salerno, Savona e Varese).

Le norme sanitarie
Per il secondo anno consecutivo si vota in pandemia da Covid-19. Si potrà votare senza obbligo di green pass. Non è possibile andare al seggio in caso di sintomatologia respiratoria o di temperatura corporea superiore a 37.5°, se si è stati in quarantena o isolamento domiciliare negli ultimi 14 giorni o se si è stati a contatto con persone positive negli ultimi 14 giorni. Per accedere ai seggi elettorali è obbligatorio l'uso della mascherina. Non è prevista la misurazione della temperatura corporea al momento dell'accesso ai seggi. In una circolare inviata dal Viminale ai prefetti l'obbligo del green pass è stabilita solo per i componenti dei seggi delle sezioni elettorali ospedaliere e di quelle allestite nelle Rsa. Nelle sezioni normali è in vigore comunque una serie di prescrizioni anti-Covid: scrutatori, segretario e presidente, durante la permanenza nel seggio, dovranno indossare la mascherina chirurgica, sostituirla ogni 4-6 ore. Oltre a mantenere sempre la distanza di almeno un metro dagli altri componenti e procedere all'igiene delle mani. L'uso dei guanti è consigliato solo per le operazioni di spoglio delle schede. Per quanto riguarda il green pass obbligatorio, discorso diverso per i componenti dei seggi elettorali al secondo turno delle elezioni comunali del 17 e 18 ottobre. Infatti l'estensione della certificazione verde in tutti i luoghi di lavoro scatterà dal 15 ottobre. Al momento dell'accesso al seggio l'elettore dovrà procedere all'igienizzazione delle mani con il gel idroalcolico che dovrà essere messo a disposizione nel seggio. Quindi, dopo essersi avvicinato per l'identificazione e prima di ricevere la scheda e la matita, dovrà nuovamente igienizzarsi le mani.