I due poli opposti Zaccheo-Coletta che hanno canalizzato 51mila voti delle 60mila preferenze hanno relegato più al margine della sfida del primo turno quattro proposte politiche che hanno in qualche modo pagato lo scotto di questo dualismo: parliamo di Annalisa Muzio, Gianluca Bono, Antonio Bottoni e Nicoletta Zuliani. Tre sotto il marchio dei partiti e una totalmente civica, e tutti con buoni programmi elettorali e con cucito addosso il peso di curiosità ed aspettative. I quattro competitor hanno beneficiato anche di una fetta di voti disgiunti da elettori che li hanno votati come sindaci scegliendoli al posto delle due proposte di Zaccheo e Coletta.

Muzio, partita da lontano
A mettere in piedi la macchina elettorale e organizzativa più imponente, con un percorso partito da lontano con iniziative sportive, culturali e associative variegate, era l'avvocato Annalisa Muzio che riuscirà a entrare in consiglio comunale avendo raccolto il 5,11% (e superato il 3% con le sue liste) con 3219 voti personali di cui 2476 con le liste: tra i quattro è quella che beneficia di più voto disgiunto perché gliene sono arrivati 743. La candidata, che ha subito fatto gli auguri a Vincenzo Zaccheo e a Damiano Coletta, non si è espressa sul ballottaggio anche se in fase pre elettorale era considerata come molto vicina a Coletta. «Ci siamo guadagnati voto su voto – ha detto in un post - senza false promesse, con lealtà, con passione avendo in mente l'unica cosa che ci ha guidati in questa lunga maratona: il futuro di Latina. Siamo la terza forza politica della città. Questo è il nostro punto di inizio. Prepariamoci al futuro perché sarà il nostro».

M5S, la new entry
Dovrebbe entrare in consiglio anche il candidato sindaco del Movimento 5 Stelle Gianluca Bono con il 3,28% sia personale che di lista (2.069 voti), una new entry importante dal momento che i grillini non sono mai stati rappresentati in consiglio comunale. In questa caso sono pochi i voti disgiunti (115) che incamera. Ieri ha scritto: «Purtroppo, la polarizzazione del voto ha penalizzato le compagini politiche alternative ai principali poli contendenti, ovvero il Centro-Destra e il Centro-Sinistra. Tuttavia, tenuto conto: - che nel 2016 il M5S non è stato presente con una propria lista; - che a Latina il M5S è dovuto ripartire quasi da ZERO; - del tempo limitato per la nostra campagna elettorale; - che l'unico dato con il quale si può confrontare il risultato ottenuto è quello del 2011, ovvero quando a Latina il M5S ottenne 1034 voti, ovvero 1,34%; - che l'astensionismo si è attestato al 40% sugli aventi diritto al voto e al 10% rispetto all'affluenza del 2016; che gli altri 6 candidati sindaci hanno ottenuto un consenso compreso tra lo 0,15% ed il 5,09%; il dato del M5S Latina può essere considerato un ottimo punto di partenza».

Bottoni e i voti disgiunti
L'outsider Antonio Bottoni porta a casa il 3,33% con 2096 voti e le sue liste insieme (Fiamma, Siamo latina e Legalità e sicurezza) il 2,52%: piace trasversalmente accumulando ben 593 voti disgiunti, non pochi per una prima esperienza che è stata caratterizzata da uno stile sempre incentrato sui temi e le proposte. «La nostra proposta di rinnovamento di Latina che ci ha permesso di raggiungere risultati sovrapponibili a candidati che hanno potuto mettere in campo "macchine organizzative" molto più rodate - ha detto - e con maggiori risorse rispetto alla nostra e che ci rende orgogliosi di aver saputo camminare esclusivamente sulle nostre gambe». Bottoni è il candidato sindaco con più preferenze in rapporto alle liste a sostegno (con il 140% di voti individuali in più rispetto al totale delle liste).

Zuliani, campagna sui temi
Non riesce a superare il tetto del 3% con la sua lista Nicoletta Zuliani (si ferma al 2,92%) ma come voti personali è al 3,16% (1994 voti) con 256 voti disgiunti: l'ex consigliera del Pd ora con Azione ha portato avanti nel poco tempo a disposizione dall'ufficializzazione della candidatura una campagna elettorale incentrata su temi, competenze e dibattiti con un stile pulito lontano dai toni urlati di altre proposte. «Ci siamo presentati come una alternativa ai poli opposti. Abbiamo seguito una linea politica scevra delle chiusure derivanti da un rigido posizionamento ideologico. Allo stato attuale, la cittadinanza ha scelto chiaramente la sua rappresentanza in Consiglio comunale, al punto che Vincenzo Zaccheo possiede la maggioranza con il 53% dei voti di lista; questo è un dato oggettivo, una realtà che ha un peso specifico e della quale è opportuno – oltreché saggio – prendere atto. Noi non intendiamo fornire alcun indirizzo di voto agli elettori. Ci importa continuare a lavorare in nome della fiducia che Latina ci ha dimostrato in questo primo confronto alle urne e per la città che, nella nostra idea di futuro, ha un profilo ancora tutto da delineare.».