Per alcuni il "soccorso giallo" potrebbe costituire una marcia in più per Coletta, per altri porterà a poco in termini di voti. Sicuramente era la mossa più attesa alla vigilia, quella del Movimento 5 Stelle di ufficializzare il sostegno a Coletta al ballottaggio del 17 e 18 ottobre. Oggi è il movimento stesso, per voce del candidato sindaco Gianluca Bono, a spiegare meglio i termini di questo accordo per rispondere alle obiezioni di chi ha visto in questo passaggio più divergenze che coerenza, parlando, in una nota "di legittime operazioni politiche per il ballottaggio basate esclusivamente su accordi di tipo programmatico nel rispetto e consapevolezza delle reciproche differenze e divergenze». «Latina con la solita compagine di centro-destra – spiega il candidato che al primo turno ha preso il 3,3% con 2069 voti - la stessa che in passato ha sfiduciato Zaccheo, rischia di tornare indietro di un decennio.
Ecco perché il M5S Latina non ha potuto adottare un approccio politico indifferente. L'astensione è nemica della democrazia e il movimento, da sempre, invita alla partecipazione sinonimo di libertà. Dunque, ogni cittadino deve assumersi la responsabilità di una scelta nella consapevolezza che "l'apparentamento" politico per un ballottaggio non è un matrimonio». I temi che dividono Coletta e i 5Stelle non mancano, dalla gestione della macchina amministrativa, del decoro e delle opere pubbliche, da sempre criticata aspramente in Consiglio proprio dall'ex Lbc e oggi grillino Salvatore Antoci, all'autostrada Roma-Latina che Coletta sostiene e che i 5Stelle hanno sempre osteggiato. Ma il Movimento parla anche di questo: «Il sostegno politico alla coalizione del sindaco Coletta non metterà mai in discussione temi per noi inalienabili come, ad esempio, il ritorno all'acqua pubblica (una delle nostre stelle) o la completa messa in sicurezza della Strada Statale Pontina che dovrà rimanere pubblica e gratuita. Come sempre detto e ribadito, in qualsivoglia ambito regionale o nazionale, il M5S punta al suo totale restyling al fine di far divenire la SS-148, finalmente, una moderna superstrada europea; possibilmente affiancata da una metropolitana di superficie che consenta l'abbattimento del traffico pendolare e dunque del relativo inquinamento».
Non ci sono altre opzioni per Bono di fronte a «una città mortificata nell'anima e stuprata nell'urbanistica che per salvarsi può guardare solo avanti e non certamente indietro, ovvero verso una mentalità politica prevalentemente ‘giurassica'».