Da candidato civico Antonio Bottoni ha sfidato con tre liste, tutte nel solco del centrodestra, i due poli intercettando voti disgiunti e raccogliendo il 3,33% delle preferenze personali. Non pochi per una prima esperienza che è stata caratterizzata da uno stile misurato sempre incentrato sui temi e le proposte e con risultati sovrapponibili a candidati che hanno potuto mettere in campo "macchine organizzative" molto più rodate.
Antonio Bottoni lei alla prima esperienza politica in questa competizione elettorale ha intercettato più di duemila consensi, e anche diversi voti disgiunti presi ad altri candidati sindaco. Ora continuerà il suo impegno politico e in che modo?
Allo stato attuale, nonostante io non abbia ottenuto il consenso elettorale sperato, obiettivamente devo dichiararmi soddisfatto del risultato raggiunto, perché era la prima volta che mi cimentavo in una competizione da sindaco. Sto ricevendo tanti e tali attestati di stima da parte di moltissime persone, anche da coloro che mi hanno confessato di non avermi votato e che mi chiedono di non demordere e di continuare in questa esperienza politica. Inoltre, si sono avvicinati a me tanti giovani che si sono appassionati al mio modo di intendere la politica e non voglio disilluderli, per cui anche questo mi invoglia a seguirli nel loro percorso di crescita nella sana politica.
E' stato uno dei primi a dichiarare come voterà al ballottaggio. Come mai ha scelto di allearsi con Vincenzo Zaccheo?
Ho dichiarato l'adesione al voto a favore di Vincenzo Zaccheo dopo essermi consultato con i capilista delle formazioni che hanno sostenuto la mia candidatura a sindaco. Con loro abbiamo convenuto sulla necessità, prima ancora che sulla opportunità, di dare questa chiara indicazione di voto a chi ci aveva già dato la fiducia.
Lei hai detto che Coletta le ha fatto una proposta moralmente inaccettabile, senza spiegare quale fosse. Cosa ci dice a tal proposito?
In verità non volevo rivelare la proposta che ho considerato moralmente inaccettabile da parte di Coletta. Tuttavia mi rendo conto che anche solo l'averne accennato ha fatto accendere la fantasia dei cittadini, molti dei quali hanno dimostrato di riuscire ad immaginare le cose più inaudite. Per fare chiarezza e per evitare che le persone fantastichino troppo, anche in senso negativo nei confronti di chi l'ha avanzata, mi sono deciso a rendere noto che, prima di propormi un posto futuribile nel comitato organizzatore degli eventi che potrebbero portare alla designazione di Latina quale capitale italiana della cultura, il sindaco uscente mi ha proposto di nominarmi nel Consiglio di Amministrazione di una società partecipata dal comune, quindi, ritengo, di ABC.
Perché l'ha considerata non accoglibile?
Ho percepito questa proposta come il voler assicurarsi i voti di chi ci aveva sostenuto nel recente primo turno elettorale in cambio di una "sistemazione" di tipo personale. Questo mi ha profondamente offeso perché non ho mai cercato in vita mia questo genere di benefici, ma ho sempre cercato di lavorare a favore dei cittadini e non ho mai cercato prebende personalistiche, come provano le mie iniziative come responsabile di Codici. Non ritenevo, in tutta onestà, che, considerata la mia storia personale, ci si potesse spingere a tanto e questo mi ha fatto ritenere la proposta "moralmente inaccettabile".