«La partita che si gioca a Latina è tra passato e futuro e la svolta non si fermerà perché la gente non vota mai il passato, ma ha ben in mente il futuro. Qui avete un sindaco che può raccontarvi una Latina del futuro». Parola del segretario nazionale del Pd Enrico Letta che ieri sera, in un'arena del circolo cittadino affollata, ha concluso la giornata dedicata ai leader dem a sostegno di Damiano Coletta iniziata con il presidente Nicola Zingaretti e il vice Daniele Leodori. Ad aprire le danze il sindaco uscente di Lbc dopo il saluto della segretaria comunale del Pd Franca Rieti, che si è dilungato sul suo avversario: «Questa è una città privata di un confronto, Zaccheo ha rifiutato di misurarsi con me, è un suo diritto ma lo ritengo un gesto offensivo nei confronti della cittadinanza, aveva forse timore delle mie domande, che gli chiedessi conto del cimitero, della metro, delle terme , della Latina Ambiente. Chi ha amministrato la città per nove anni deve rendere conto di quelle scelte che l'hanno svenduta».
Poi Coletta ha ricordato che Latina merita di restare all'interno di una filiera di governo, con i progetti che sono stati avviati e che vedranno presto la luce e che mostrano una condivisione di valori e di intenti nei soggetti politici che li hanno appoggiati. «Dal 2016 abbiamo lavorato sodo - ha spiegato - e abbiamo messo la testa sott'acqua, forse non siamo stati bravi a far capire alla città quale fosse il rischio e i problemi complessi che abbiamo affrontato, problemi che ora hanno una strada, una soluzione. E abbiamo anche gestito una pandemia, il nostro modo di amministrare è sempre stato quello di stare vicini agli ultimi. Questa città ha cambiato la grammatica, si parla di partecipazione, trasparenza, bene comune e si parla di libertà che deriva dalle regole, dopo anni con percorsi agevolati sui portatori di voti. Domenica è un referendum, si decide la storia della città, è un confronto fra due persone con la loro storia e credibilità e tra due visioni politiche, i guasti della precedente gestione li stiamo ancora pagando, è la differenza tra chi pensa al bene comune e chi non ha contenuti, i nostri contenuti hanno una sola caratteristica, la sostenibilità». «Dobbiamo vincere a Torino, a Roma e a Latina - ha esordito Letta - con il Pd non vinciamo da soli ma se costruiamo coalizioni, la politica non è fatta per i Superman ma per persone che si guardano negli occhi e sanno di potersi fidare l'uno dell'altro, questo il senso di essere comunità e di essere partito».