I problemi di Damiano Coletta per arrivare a mettere insieme un'idea praticabile di amministrazione condivisa con la maggioranza consiliare di centrodestra cominciano in casa, nei ranghi di Latina bene comune, dove il gruppetto dei trombati già preme per cercare di recuperare uno strapuntino in carrozza. Sono troppi ad essere rimasti fuori, dieci ex consiglieri comunali, e tre assessori (compreso l'ex vicesindaco) che non sono riusciti a dare prova di aver convinto i cittadini con le loro prestazioni, Paola Briganti, Franco Castaldo e Dario Bellini.
Quello che sarebbe stato facilmente prevedibile e altrettanto facilmente gestibile nel caso in cui fosse stato Coletta ad avere la maggioranza in Consiglio comunale, e cioè recuperare gli esclusi attribuendo loro deleghe e assessorati, non è granché praticabile nella situazione che si è invece venuta a creare, la cosiddetta anatra zoppa. E' altrettanto certo che il sindaco non potrà fare a meno di ingegnarsi per tenere accanto a sé alcuni dei fedelissimi che lo hanno accompagnato nella stagione della prima consiliatura, ma non sarà una passeggiata. Perché se l'obiettivo e il dovere di Coletta sono quelli di trovare la formula per governare la città nei prossimi cinque anni, per poterlo fare deve necessariamente concedere qualcosa, probabilmente più di qualcosa, al gruppone del centrodestra, e non si tratta di cedere posti in Giunta o deleghe di sorta.
La maniera più indolore per uscirne vivi è quella di concordare con la maggioranza avversaria la formazione di una Giunta di tecnici, figure di spessore che sappiano soddisfare le aspettative dell'intero consiglio comunale, perché se il sindaco provasse a forzare rieditando un esecutivo municipale troppo simile al precedente, si andrebbe allo scontro prima ancora di cominciare ad amministrare.
E' pronto Damiano Coletta ad affrontare una nuova stagione politica, la prima che possa dirsi tale per lui e i suoi compagni di squadra, che lo veda costantemente e in maniera costruttiva al fianco del centrodestra per gestire l'amministrazione della città? E' consapevole di dover cambiare passo e anche libro?
La città si augura di sì e confida nella presenza del Partito democratico accanto al primo cittadino, perché soprattutto dal Pd, formazione con esperienza di governo e cinghia di trasmissione con la Regione, può arrivare l'input decisivo per introdurre Coletta a una nuova visione della mission che è chiamato ad affrontare.