Aumentano gli stipendi dei sindaci. La legge di Bilancio approvata giovedì dal Governo Draghi prevede infatti un cospicuo incremento delle indennità di funzione riconosciute ai primi cittadini. Una decisione sostenuta con forza, nei mesi scorsi, dall'Anci, l'associazione dei comuni italiani, che appunto chiedeva un rafforzamento dal punto di vista economico per sindaci e assessori dei vari comuni. Una inversione di rotta rispetto alla vulgata anticasta che negli anni scorsi aveva portato, complice anche la crisi economica, a un progressivo abbassamento delle indennità, tanto da diventare sconveniente fare il sindaco o l'assessore in un Comune. Nei prossimi mesi, inoltre, potrebbe toccare ai consiglieri comunali vedersi incrementare i gettoni di presenza.

Ma andiamo con ordine e vediamo cosa cambia per i sindaci. A Latina, ad esempio, il primo cittadino Damiano Coletta avrà riconosciuto un aumento dell'80% dell'attuale retribuzione. Coletta, oggi, vanta una indennità lorda pari a 5.466 euro. Per effetto della nuova legge, passerà a 9.838 euro lordi. Stessa percentuale di aumento sarà riconosciuta ai futuri assessori: l'indennità lorda passerà da 3.279 euro al mese a 5.902 euro lordi al mese. E' evidente che questo incremento avrà degli effetti positivi nella scelta della squadra, dal momento che in parecchi saranno invogliati a dedicarsi alla gestione della macchina amministrativa lasciando la propria occupazione, vedendosi comunque garantita una retribuzione adeguata.
La novità della legge stabilisce che le indennità saliranno in modo graduale fino a raggiungere, nel 2024, un importo parametrato a quanto percepiscono i presidenti delle Regioni, 13.800 euro lordi al mese. Ciascuno stipendio sarà commisurato al numero di abitanti e all'importanza (capoluogo di regione e/o di provincia). In pratica i sindaci delle città grandi come Roma o Milano guadagneranno come un presidente di Regione, mentre a scalare gli altri. Gli aumenti scatteranno a partire dal 2022.
Ma gli incrementi sono tali per tutti i sindaci. Per le città capoluogo di Regione e di provincia con più di 100mila abitanti l'aumento sarà dell'80%. Fino a 100mila abitanti sarà del 70%. Stipendio in crescita del 45% per i sindaci di Comuni non capoluogo inferiori ai 50mila abitanti, del 30% da 10.001 a 30mila; del 29% da 5.001 a 10mila abitanti, del 22% per i sindaci con popolazione da 3.001 a 5.000 abitanti e del 16% per i sindaci dei Comuni più piccoli, con una popolazione che arriva sino a tremila abitanti.

Nei prossimi mesi potrebbe essere la volta dei consiglieri comunali, con un incremento dei gettoni di presenza. Più difficile un ritorno all'indennità di carica, anche se non da escludere a priori, considerando questo provvedimento che riporta indietro gli stipendi di sindaci e assessori, al periodo precedente l'avvento delle campagne anticasta che colpirono particolarmente proprio gli enti locali.