A dieci anni collezionava santini e programmi elettorali, respirando ideali e politica in casa, con la nonna Rosaria candidata alle regionali con l'Ulivo nel 2005, lo zio Giuseppe consigliere comunale e provinciale, il papà Paolo (scomparso nel 2020) candidato nel 1997. Francesco Pannone è uno dei tre under 25 che martedì 9 entrerà nel nuovo consiglio comunale eletto alle ultime amministrative con la lista Riguarda Latina, a sostegno della candidatura a sindaco di Damiano Coletta, con 349 preferenze. Un risultato incredibile che premia un impegno non comune in una città ancora in cerca di identità e avara di visioni. Lui una visione la dimostra, con la nitidezza dei suoi 24 anni.

Come e quando è nata la voglia di fare politica?
Ho iniziato ad appassionarmi alla politica molto presto perché mi ha sempre affascinato la simbologia dei partiti e sono stato fortunato a nascere in un ambiente familiare caratterizzato da un impegno politico costante. Negli anni del liceo poi c'era da rifondare un attivismo politico a partire dalle scuole superiori e abbiamo creato delle reti che poi si sono trasformate preparando il campo per la realtà di oggi: ci sono associazioni giovanili, di partito e sindacali che fanno politica in una città in cui la mobilitazione è ancora un tema ostico. Io ho continuato l'impegno con l'università per arrivare a diventare segretario provinciale del Movimento giovanile della Sinistra e dal 2020 segretario comunale di Articolo 1. Con Valeria Campagna e Leonardo Majocchi insieme alle nostre organizzazioni abbiamo fatto un salto di maturità negli ultimi due anni e pensiamo di aver avuto un ruolo importante nell'alleanza tra centrosinistra e Lbc proprio quando l'intenzione del Pd era ancora quella di staccarsi da Coletta.

Lei ha scritto che fare politica a sinistra in questi anni "è stato difficile, sofferente, deludente", oggi la sinistra sembra avere davanti una nuova strada, che ne pensa?
La mia attività partitica è iniziata nel 2015 quando mi sono iscritto a Sinistra ecologia e libertà, ho fatto parte del processo costituente di Sinistra Italiana, ma ho subìto le decisioni e le divisioni della politica nazionale e mentre ci preparavamo al congresso ho affrontato la scissione in Articolo 1. Da queste delusioni ho tratto la lezione di come sia importante invece agire localmente: qui a Latina abbiamo organizzato Articolo 1 e il movimento giovanile della sinistra mettendo insieme persone di diverse età e di varie estrazioni sociali. Oggi la sinistra può percorrere una nuova strada se non perde di vista che il tema importante è quello della formazione dei militanti oltre che della classe dirigente, chi ha responsabilità all'interno dei partiti deve avere un ruolo formativo e orientativo per i giovani. Per questo abbiamo creduto e investito politicamente nell'azione all'interno delle scuole superiori, un lavoro che ha portato i suoi frutti contribuendo a creare le condizioni per un impegno che si ripercuote a livello regionale e nazionale. Esempio ne è il collettivo politico che eri nella regione Lazio, otto candidati in vari Comuni, e tutti eletti.

Il progetto di Riguarda Latina proseguirà?
Il progetto deve proseguire. Io credo nei partiti, ma esperienze civiche come queste devono avere il loro spazio e il loro ruolo civile di promozione culturale e sociale. ‘Riguarda Latina' con questo risultato ci dice che le liste civiche hanno ancora molto da dire, che c'è bisogno nella coalizione e nella città di forze, personalità e professionalità che vadano nella direzione opposta degli anni precedenti. Oggi si è deciso di proseguire con due intenzioni: la prima trasformare Riguarda Latina in una associazione che si occupi di temi sociali e che sia cinghia di trasmissione tra amministrazione e parti della città, l'altra è sostenere il gruppo consiliare che rappresenterò come portavoce di istanze e progetti da portare avanti con l'attività amministrativa. Oggi nella politica bisogna evitare i personalismi, ridare senso al ruolo della rappresentanza, avere una visione di lungo periodo.

Di quali temi e di quali categorie intende farsi tramite portandoli all'attenzione di questa consiliatura?
La distanza tra la nostra generazione e quelle più avanti oggi è ancora più evidente. C'è un mondo di cose e una velocità nell'affrontarle che non ha rappresentanza, le uniche istituzioni più attente sono forse l'Unione Europea e la Regione Lazio, ma è ancora poco, a Latina non abbiamo una cultura sociale che comprenda i giovani. A Latina, ad esempio, manca il concetto di vivere l'università come parte integrante della città, come succede ad esempio in città come Bologna. I temi sono tanti come lo sviluppo di una imprenditoria sana legata al territorio e all'esterno e connessa con l'università, il grande tema degli spazi pubblici e di edifici da recuperare come Palazzo Key, Palazzo Porfiri, e lo zuccherificio di Latina Scalo, la valorizzazione delle scuole nei borghi, il trasporto pubblico, la lotta al lavoro nero e al sommerso nei locali della città, l'ascolto delle imprese coinvolgendo le varie parti sociali.

Lei sosterrà un sindaco a capo di una coalizione di centrosinistra che ha una maggioranza di centrodestra, dall'idea che si è fatto in queste settimane come verrà gestita questa situazione inedita politicamente per la città?
Siamo fortunati che il sindaco sia Coletta, una persona con cui ci si può confrontare e lo dimostra anche la coalizione che ha lo ha rappresentato che è diversa da quella precedente, non è più la stessa esperienza. Alla fine si potrà governare, lo penso e me lo auguro confidando nel buon senso del centrodestra e nella responsabilità di responsabilità di tutti.

La precedente amministrazione è stata spesso messa sotto accusa per la sua autoreferenzialità e l'allergia alle critiche e ai contributi esterni. Cosa cambierà ora?
Cambierà tutto e lo dimostrano gli eletti in Lbc, la risposta dei cittadini a questo atteggiamento di chiusura è forse nei più votati di quella lista (Campagna, Proietti, Ranieri ndr) scelti a discapito di altri e che rappresentano un segnale per Lbc e per il suo cambiamento. A fronte di questo va detto che i risultati elettorali vanno letti e non vanno criticati, non si può condannare la città perché ha dato la maggioranza al centrodestra, anzi, bisogna capire il risultato proprio per migliorarsi. Questi cinque anni saranno una bella prova. Noi siamo pronti.