Il suo è il nome che circola in diversi ambienti come quello ideale per la candidatura a presidente della Provincia alle prossime elezioni. Il sindaco di Minturno Gerardo Stefanelli, rieletto al primo turno lo scorso 4 ottobre, invita però a fare tutti un ragionamento più ampio, perché l'appuntamento col voto per le provinciali è dietro l'angolo ed è politicamente molto importante.

Il voto ci sarà il prossimo 18 dicembre, ormai è praticamente sicuro e anche in via Costa sono pronti a organizzare la doppia elezione, presidente e Consiglio. «In questi giorni alcune ricostruzioni giornalistiche tirano in ballo il mio nome in relazione ad un passaggio istituzionale delicato ed importante come l'elezione del nuovo presidente della provincia - rileva Gerardo Stefanelli, sindaco di Minturno - Il dibattito sembra essere concentrato sulla data per il rinnovo del consiglio provinciale e del presidente, mentre si sta perdendo di vista che siamo in presenza di un passaggio istituzionale importante per tutto il territorio. Un passaggio elettorale, tra l'altro, che è sempre stato controcorrente rispetto ai tradizionali schemi della politica. Si pensi al fatto che i due presidenti della Provincia eletti dopo la riforma Delrio, sono stati sostenuti entrambi da maggioranze ‘istituzionali' che sono andate oltre i consueti steccati tra centro destra e centro sinistra. E' stato così per Eleonora Della Penna e per Carlo Medici».

Proprio su quest'ultimo, Stefanelli, ci tiene a spendere due parole. «Dovremmo anche ringraziare Carlo Medici per l'importante lavoro di raccordo svolto tra tutti i sindaci in questi quattro anni, ed in particolare negli ultimi due in cui il covid ha messo tutte le nostre comunità davanti a difficoltà mai vissute prima. E proprio le difficoltà vissute durante la pandemia hanno portato alla costruzione di un rapporto di collaborazione e confronto importante tra i primi cittadini della provincia, creando un comune sentire che prima non c'era. Nelle comuni difficoltà ci siamo scoperti colleghi e spesso amici, a prescindere dalle nostre idee politiche e partitiche». Ed è da questo, che secondo lui, bisogna ricominciare. «Per questo credo fermamente che oggi abbiamo bisogno di un presidente che sappia conservare e sviluppare questo clima di collaborazione istituzionale creando valore aggiunto per un territorio che ha bisogno, come tanti, di cogliere appieno le grandi opportunità legate al Pnrr. Abbiamo bisogno quindi di un presidente che conosca bene tutto il territorio provinciale, che sappia tenere insieme le diversità di una provincia ‘lunga'' impedendo che si acuisca la frattura tra il nord ed il sud pontino, che conosca l'ambiente e il funzionamento della macchina amministrativa provinciale. Un Presidente che possa dedicare tempo ed energie alla Provincia . Alla luce di queste riflessioni mi pare chiaro che dovremmo tutti lavorare per individuare una persona che abbia una capacità di ascolto, di equilibrio, di sintesi, ed una capacità di rappresentanza che vada oltre i tradizionali steccati politici. Lavoriamo con serietà per individuare la persona più adatta in questo momento storico».