Una maxi coalizione contro l'accordo Fazzone-Coletta per la Provincia. E' quanto sta maturando in queste ore tra i partiti della provincia di Latina, senza distinzione di schieramento. L'accordo siglato per salvare il primo cittadino del capoluogo, che prevede il sostegno alla candidatura a presidente di via Costa di Federico Carnevale, non ha fatto breccia né tra i civici né in buona parte del Partito democratico.
Il voto del 18 dicembre prossimo riguarda gli eletti e non gli elettori. In pratica votano consiglieri comunali e sindaci, non i cittadini. I rappresentanti del popolo eleggono altri rappresentanti. Ed è in questo scenario che vanno collocate le trattative per costruire alleanze spesso trasversali capaci di ribaltare i valori di schieramento rispetto ai quali i calcoli sarebbero presto fatti . Prendiamo l'attuale scenario pontino: il centrodestra guida alcuni dei Comuni più grandi (Latina, Formia, Gaeta, Fondi, Terracina) e dunque avrebbe i numeri per eleggersi un presidente di schieramento. Il centrosinistra e le civiche dovrebbero allearsi e trovare punti d'incontro facendo valere le città che guidano (Aprilia, Cisterna, sabaudia). In questo quadr s'è inserito il caso Latina. L'anatra zoppa restituita dagli elettori impone un accordo trasversale per garantire a Damiano Coletta di salpare. Fazzone s'è messo a disposizione, indicando alcuni punti programmatici fondamentali (e sui quali c'è ancora distanza) e chiedendo a Coletta di votare per Federico Carnevale come presidente della Provincia. Il primo cittadino del capoluogo ha esposto il quadro ai suoi alleati delle Civiche pontine, ritrovandosi sguardi quantomeno perplessi. E' accaduto lunedì scorso. Nei giorni che sono seguiti, dietro le quinte, è successo un po' di tutto.