Una lettura della consiliatura e degli scenari politici del capoluogo per la prima volta dall'interno della stanza dei bottoni, dettando tempi e modi al suo partito nel segno della responsabilità e dell'impegno a rinnovarsi fuori dalle logiche di corrente. Il consigliere regionale Enrico Forte non si sottrae nel leggere la situazione politica non ordinaria che Latina sta vivendo.
Il tocco del Pd in questa nuova amministrazione non si vede e non si è visto durante la campagna elettorale. Perché?
Non condivido questa ricostruzione, il risultato alle elezioni è arrivato in un partito che era segnato non solo da vicende extrapolitiche, ma anche da qualche abbandono dell'ultima ora. Noi con molta pazienza abbiamo costruito nel tempo un rapporto con Lbc su questioni di ordine programmatico e non avanzando richieste di posti o di assessorati, lo abbiamo fatto in forme concrete, cito lo Stallino, il cluster della salute, il progetto sulla qualità dell'abitare e il protocollo per l'utilizzo e la gestione degli spazi dell'ex Step. Lo stesso risultato del voto, che capisco possa aver stupito qualcuno, sono il segno di quanto dico. Inoltre non dimentichiamo che a supportare il Pd abbiamo avuto Zingaretti, D'Amato, Leodori, Letta, i ministri Orlando e Speranza…
Noi non lo dimentichiamo, ma i vostri alleati sì. Lbc dopo il voto ha parlato del risultato raggiunto «senza avere alle spalle un partito nazionale e dei leader nei comizi, come il centrodestra». La ricorda questa gaffe?
Lbc si muove in una dimensione di civismo e rivendica legittimamente la sua natura, non mi sembra così grave, dopodiché le presenze politiche ci sono state in città, il Pd ci ha messo la faccia e Coletta lo ha riconosciuto.
La questione del rapporto con il centrodestra riguarda solo Coletta o riguarda anche la coalizione che lo ha fatto vincere?
Riguarda tutta la colazione ed è decisivo nella definizione delle strategie e delle intese. Penso che oggi ci sia una grande opportunità per le forze politiche, pur nelle differenze, che restano e che vanno sottolineate. Il Pnrr può dare a Latina un'occasione unica di crescita e sviluppo attraverso due sfide, l'istituzione di una cabina di regia aperta alle forze sociali ed imprenditoriali ed al mondo della ricerca e dell'Università e l'istituzione di una commissione speciale per il centenario della città. Tutto seguito attraverso un percorso di condivisione, di mediazione e ascolto: ci sarà tempo in futuro per tirare fuori bandiere e casacche, oggi la città ha bisogno di stabilità.
Lei parla di mediazione e ascolto, ma le prime scelte di Coletta, confermare il segretario generale Iovinella, che voi stessi avete criticato, e scegliere una giunta mista, vanno in direzione contraria delle richieste del centrodestra.
Noi abbiamo criticato Iovinella in passato, ma se Coletta ritiene che sia affidabile, se ne assumerà le responsabilità e lo giudicheremo dai fatti. La discussione tra giunta tecnica e politica è surreale, la stessa che ha accompagnato la costituzione del governo Draghi che ha sempre operato in una dimensione di competenza. Nella giunta scelta ci sono persone che vengono da esperienze professionali solide. Il Pd ha indicato Pietro Caschera e Francesca Pierleoni che hanno competenze chiare in campo amministrativo, hanno una dimensione politica perché sono espressione di forze politiche mentre il sindaco ha deciso di dare continuità in alcuni settori.
Il centrodestra però aveva chiesto una giunta solo tecnica e mi risulta che anche voi avete cercato di fermare Coletta sui nomi degli ex assessori Bellini, bocciato dagli elettori, e Lepori.
A me non risulta. Per mia conoscenza non c'è stata interferenza del Pd nelle scelte del sindaco. Bellini? anche io l'ho criticato spesso, ma c'è da dire che ha lavorato in una condizione difficile, far partire una società pubblica non era un gioco da ragazzi. Sul discorso delle scelte degli elettori si pone un problema più generale che riguarda politica e democrazia rappresentativa: il presidente del consiglio non risponde a nessuna forza politica, c'è il tema dei ministri di cui non è noto l'orientamento politico.
Il sindaco parla dell'esigenza di mantenere una continuità con i 5 anni di prima, e tutti si spaventano. Voi siete alla guida della città per la prima volta, come darete il vostro contributo?
Noi vogliamo preservare questo risultato che non è scontato, abbiamo sottoscritto un patto programmatico con la coalizione ed il tema centrale è quello del rafforzamento della macchina amministrativa, per cui provvedimenti atti e scelte devono trovare declinazione in un assetto ben avviato. E' la vera urgenza.
Lega coop sociali e il forum del terzo settore hanno scritto alla Regione sui bandi di coprogettazione del welfare, si parla di molte irregolarità.
Io in merito alle presunte procedure tecniche viziate non ho competenze per giudicare, ma vedo un problema: con un consiglio già eletto si approva un atto con determina dirigenziale che impegna per 36 mesi l'amministrazione con risorse ingenti per 11 milioni e con tempi molto stretti, penso siano atti da verificare e non so se siano stati condivisi. Avrei agito con maggiore cautela e rispetto per chi dovrà amministrare la città nei prossimi anni.
Lei è stato il primo al tempo di Di Giorgi a indicare la strada per risolvere il nodo dell'urbanistica, ora che è al governo della città manterrà fede alla posizione di rivedere i Ppe?
Io penso che sia la strada maestra, la prima questione è di sbloccare i piani sulla base delle indicazioni della Regione.
Ne parlerà con il sindaco?
E' stato un tema costante di colloquio con il sindaco nel tempo, dobbiamo individuare soluzioni tecniche, che la Regione ha fornito per sbloccare la situazione. Poi ci sono altri temi aperti: sulle scrivanie degli uffici da tempo giace quello dell'edilizia residenziale pubblica, che risponde a una esigenza abitativa urgente e va affrontato. Sull'urbanistica bisogna adottare due modelli, quello utilizzato per il progetto Le Vele che investe i temi della riqualificazione e rigenerazione e quello che introduce forme di urbanistica contrattata. Sulla marina va indetto un concorso di progettazione e bisogna intervenire per utilizzare fondi del Pnrr per risanare l'area ex Svar e l'area ex Pozzi Ginori che sono due delle emergenze ambientali urbanistiche più urgenti.
Sullo sfondo per il Partito Democratico c'è il congresso provinciale a febbraio...
Mai come questa volta il Pd più che soffermarsi sulle vicende interne dovrà concentrarsi su ciò che ciascuno di noi dovrà fare per costruire una visione di sviluppo della provincia e inserirla in un sistema regionale, la programmazione europea 2021 2027 lo impone. Abbiamo bisogno di un partito più coraggioso nelle scelte, e nella voglia di cambiare e rischiare. L'altro tema delle elezioni è la spinta a un rinnovamento profondo non solo generazionale ma di metodo e di idee. Questa è la sfida congressuale, non vorrei che qualcuno pensasse di mettere la spada di Brenno sulla bilancia e far pesare gli equilibri interni e di corrente, se qualcuno vuole seguire questa strada gli auguro buon viaggio, io non sono di questa partita non avendo nessun pregiudizio o preclusione su alcuno.