Partito democratico, Civiche e Forza Italia insieme per la Provincia. Ma senza Federico Carnevale come candidato presidente. E' la clamorosa svolta che sta maturando nelle trattative in corso per le elezioni del 18 dicembre. Domenica prossima scade il termine per la presentazione delle liste e tutto è ancora da definire tra alleanze che nascono e muoiono nel giro di mezza giornata e candidati che rischiano di essere immolati sull'altare degli accordi tra i partiti.
Dall'inizio questo cammino che porta al voto per via Costa si è intrecciato a doppio filo con quello per la stabilità al Comune di Latina, dove Damiano Coletta non ha i numeri per governare nonostante sia stato confermato sindaco al ballottaggio. La mano tesa al primo cittadino è arrivata da Forza Italia con Claudio Fazzone. Il senatore sta disegnando un percorso di lento avvicinamento degli azzurri al centrosinistra che guida il capoluogo. Il che è evidente dalle manovre in vista di queste provinciali: Forza Italia poteva tranquillamente puntare alla conquista della presidenza stando nell'alveo del centrodestra, in quanto numeri alla mano, la coalizione ha la maggioranza dei voti ponderati in provincia. Invece gli azzurri hanno avviato canali di dialogo dapprima con Damiano Coletta, tendendo una mano alla sua amministrazione e poi col Partito democratico. Il nome di Federico Carnevale era quello su cui avevano puntato le loro fiches gli azzurri. Ma a quanto pare, sull'altare di un accordo, potrebbe essere sacrificato.
L'intesa mira a questo punto a lasciare la presidente della Provincia a un esponente del centrosinistra. Si fanno i nomi di Valentino Mantini, neo sindaco di Cisterna e di Gerardo Stefanelli, sindaco di Minturno. Il primo, già qualche settimana fa, aveva declinato ma ora il pd sembra tornato alla carica per convincerlo. Stefanelli avrebbe invece uno spessore più moderato.
Fuori da questo schema finirebbero, secondo logica, Fratelli d'Italia e Lega. In realtà le porte sono aperte ad entrambi i partiti. Nel Carroccio ci stanno pensando seriamente e si sta riproponendo la divisione interna che già caratterizza il dibattito rispetto alla giunta Coletta. C'è chi vuole una candidatura alternativa e chi invece è pronto a dialogare con Coletta e Pd. Stesso discorso in Fratelli d'Italia, che sta raccogliendo i malumori che serpeggiano all'interno delle Civiche, in parte del Pd e in diversi consiglieri del sud pontino di Forza Italia che considerano l'accordo con Pd e Coletta un favore al capoluogo. Comunque, nelle ultime ore, l'idea che si arrivi ad un solo candidato presidente prende sempre più corpo.
Non c'è dubbio comunque che il capoluogo pontino è il Comune attorno a cui tutto ruota. Se sarà siglato l'accordo per la Provincia tra Forza Italia, Civiche e Pd senza Lega e FdI si aprirebbe un problema nel centrodestra. E le ripercussioni si sentirebbero nei Comuni dove governa la coalizione. Tornando al capoluogo, pd e Civiche stanno insistendo per recuperare anche il sostegno della consigliera comunale indipedente Annalisa Muzio. Le avrebbero offerto una candidatura al Consiglio provinciale. In uno scenario d'intesa tra Pd, Coletta e Forza Italia, in Consiglio i voti tra centrodestra e centrosinistra sarebbero 16 a 16. Muzio diventerebbe fondamentale.