Niente più Miss o Mrs e niente più citazioni di festività religiose. "Ogni persona in Ue ha il diritto di essere trattato in maniera eguale" senza riferimenti di "genere, etnia, razza, religione, disabilità e orientamento sessuale". E' quanto contenuto nelle nuove linee guida sul politicamente corretto redatte dalla Commissione Ue. Ovvio che si sia già scatenata la polemica.


"E' un altro schiaffo ai valori, alle radici culturali dell'Unione Europea, un documento delirante che va contro lo stesso principio di inclusivita' che lo avrebbe ispirato. Una pagina buia che va a minare anche gli insegnamenti scolastici, oltre che la libertà di espressione"
E' quanto afferma l'Europarlamentare di Fratelli d'Italia-ECR, Nicola Procaccini, componente della commissione libertà civili e giustizia del Parlamento UE, che ha presentato una interrogazione alla Commissione UE sul documento che disciplina la comunicazione.
"Il documento della Commissione pretende di imporre regole folli nella comunicazione interna ed esterna dei propri uffici, che vanno dal vietare l'utilizzo del pronome maschile o femminile, al divieto per i dipendenti di augurarsi buon Natale o di utilizzare nei loro documenti espressioni vagamente riferibili alla religione cristiana o alla differenza di genere. E' l'ennesimo sfoggio di burocrazia alieno al buon senso e alla cultura che definisce la nostra identità politica. Ancora una volta le istituzioni UE, invece di rafforzare e cementare ciò che unisce i popoli d'Europa, lavorano per distruggerne il senso di appartenenza"