Il voto in Provincia si avvicina. Tra dieci giorni si apriranno le urne in via Costa e saranno consiglieri e sindaci a scegliere il nuovo presidente e il Consiglio provinciale. Un appuntamento che si lega a doppio filo a trame di natura politica legate al capoluogo pontino, tanto che fino a oggi l'attenzione è stata legata più a questo che al destino effettivo dell'ente che va al rinnovo delle cariche. Per questo il consigliere comunale del Partito democratico Tommaso Malandruccolo prova a cambiare la prospettiva dalla quale si osservano queste elezioni, indicando uno dei temi che sarà fondamentale nei prossimi anni. «Anche grazie alle ingenti risorse messe a disposizione dal Pnrr sarà centrale il tema della pianificazione territoriale. E a mio avviso essa va legata a doppio filo alla transizione ecologica e alla lotta contro il dissesto idrogeologico», afferma il consigliere Malandruccolo.

«Riqualificazione ambientale, transizione ecologica, non solo intesa come energetica, ma dei sistemi di produzione e sostenibilità a tutto tondo - prosegue Tommaso Malandruccolo - L'ente provinciale assume quindi una funzione strategica proprio sulle questioni più urgenti, come le variazione climatiche, che richiedono opere multisettoriali che non riguardano soltanto l'abbattimento della CO2, ma più in generale intervengono anche nella mitigazioni di effetti climatici evidenti, come i fenomeni a carattere alluvionale, a volte violenti e per nulla trascurabili, che fanno emergere tutta la fragilità del territorio pontino del quale dimentichiamo, troppo spesso, la natura artificiale.
Non è solo una questione di manutenzione ordinaria - aggiunge il Consigliere - gli effetti di una mancata pianificazione di utilizzo e conservazione delle acque interne, in uso soprattutto dall'agricoltura, che nel territorio pontino sta assumendo sempre di più un ruolo di traino economico, pone la questione di quelle programmazioni multilivello note come i contratti di fiume, lago, costa e foce. Questi strumenti di pianificazione negoziata strategica sono ormai gli unici che possono far confluire risorse importanti, proprio perché sono riconosciuti come di governance nell'ultimo collegato ambientale (art. 68-bis "Contratti di Fiume" del D.Lgs 152/2006). Solo un ente sovraordinato come la Provincia può realizzare una pianificazione integrata di questo tipo».

Altro punto è quello delle risorse idriche. «Il tema delle risorse idriche in provincia di Latina diventerà un argomento rilevante proprio per la fragilità del territorio artificiale, non solo dissesto idrogeologico con i danni che sono ricorrenti e a tutti evidenti, ma anche la questione della preservazione delle falde dai cunei salini provocati dall'escavazione di pozzi ed emungimenti abusivi, con il pericolo che questo comporta per il consumo umano di tale risorsa. La Provincia di Latina in tal senso si è distinta nell'ultimo periodo proprio per la determinazione con la quale sta portando avanti, come ente coordinatore, i contratti di fiume e di città dell'agro Pontino e dell'Amaseno, giunti ormai alla scrittura del piano di azione per la firma dei suddetti al Ministero dell'Ambiente. Questo importante coordinamento territoriale svolto dalla Provincia, con un assetto al limite dell'agibilità delle risorse umane, rappresenta una sfida che auspico sia accolta dalla nuova Presidenza come elemento cardine di una riqualificazione integrata delle acque, tema centrale di nascita e trasformazione della terra pontina».