Niente da fare. Il Patto per Latina sembra la tela di Penelope. C'è sempre qualcuno che disfa quando tutto sembra ormai chiuso. E' accaduto anche nelle ultime 48 ore. Due giorni convulsi, di incontri e telefonate e chat infuocate tra i partiti del centrodestra e il sindaco Damiano Coletta. Poi, ieri pomeriggio, l'ennesimo stop, quando ormai l'accordo era dato da tutti per concluso. Il nodo del contendere sono gli assessori: il sindaco chiede nomi tecnici, la Lega vuole inserire eletti o primi dei non eletti.
L'intesa, dal punto di vista programmatico, è stata definita lunedì sera. Nel pomeriggio Claudio Durigon, coordinatore regionale della Lega e Nicola Calandrini, coordinatore provinciale di Fratelli d'Italia, hanno limato i punti di intesa sul programma. Il partito della Meloni non entrerà nella giunta e non sosterrà direttamente Coletta, ma su alcuni aspetti programmatici è disposto a dare una mano dai banchi del Consiglio comunale e delle commissioni. Il tutto nell'ottica del "patto per Latina", appunto. Per la Lega si tratta di un dettaglio importante, perché il Carroccio non vuole entrare nell'amministrazione senza avere una base di partenza condivisa con gli altri partiti del centrodestra.