Le elezioni provinciali rischiano di provocare un nuovo strappo nella maggioranza Terra ben più ampio di quanto si potesse immaginare. Domani sindaci e consiglieri dei 33 Comuni pontini saranno chiamati a scegliere il nuovo presidente della Provincia e i consiglieri provinciali, con la coalizione civica che ha scelto di puntare su Vincenzo Giovannini come rappresentante delle Civiche Pontine in quota ad Aprilia.Una scelta che in maggioranza viene contestata da Piazza Civica, critici verso la candidatura dell'ex Pd e verso il patto tra Civiche Pontine-Pd e Forza Italia sulla candidatura a presidente di Gerardo Stefanelli. Una nota inviata da Ilaria Iacoangeli che lascia presupporre che i tre componenti non voterranno il candidato indicato dagli alleati. "Il rinnovo del Consiglio Provinciale, nonostante il progressivo svuotamento di competenze e di risorse di questo Ente giunto ad un passo dalla soppressione, rappresenta un momento importante per il nostro territorio, come è noto interessato in particolare dalle scelte che dovranno essere assunte in materia di gestione dei rifiuti, oltre che da quelle relative alla gestione del servizio idrico, di enorme interesse per le periferie apriliane. L'esito delle elezioni del capoluogo ha condizionato non poco il quadro politico, determinando un allargamento dell'area di governo della precedente amministrazione (sulla quale più volte abbiamo espresso un giudizio durissimo) anche alle Civiche Pontine, più che sulla base di un quadro programmatico, per la necessità di raggiungere i consensi necessari ad ottenere la maggioranza, a Latina come in Provincia. Più volte abbiamo auspicato che anche la nostra maggioranza, quella che amministra Aprilia, potesse esercitare attraverso i suoi principali esponenti una funzione politica più forte in ambito provinciale, perché quando la complessità dei problemi sale di scala e supera i confini territoriali, non è sufficiente la buona amministrazione, ma è necessaria una vera e propria azione politica. Ciò non è avvenuto, purtroppo, e solo nei prossimi mesi sapremo se la compagine di cui siamo diventati parte in assenza di un quadro d'insieme, compirà le scelte giuste anche per il nostro territorio. Nei giorni scorsi abbiamo avuto modo di rappresentare le nostre perplessità sia alla maggioranza che al sindaco, spiegando tra l'altro che questo appuntamento non poteva ridursi alla conquista di un seggio per far quadrare i nuovi equilibri locali, ma sarebbe dovuto servire per interpretare una nuova fase politica e gettare le basi per i prossimi appuntamenti elettorali, ovvero creare le condizioni per eleggere un apriliano nelle istituzioni extralocali, come la comunità chiede da tempo. Purtroppo i nostri appelli sono caduti nel vuoto e il responso delle urne rischia di lasciare Aprilia con un pugno di mosche, oltre che nuovamente tagliata fuori dal quadro politico provinciale".