Uno schiaffo a Damiano Coletta e al suo attendismo. La Lega s'è stancata di aspettare e scopre le carte rispetto a una trattativa che sembra sempre sul punto di chiudersi, ma che il sindaco continua a tirare per le lunghe, senza decidere davvero cosa fare. In una lunga nota , il gruppo consiliare mette per la prima volta in fila alcune questioni chiave: «Siamo e saremo opposizione unitamente a tutto il centrodestra a meno di una presa di coscienza da parte del sindaco che sappia anzitutto riportare al centro  dell'azione politico amministrativa il bene della città rispetto ad un attuale governo che appare mediocre e caratterizzato dalla necessità di mantenere un clima familiare piuttosto che professionale e, allo stesso tempo, lavorare su un programma serio e realizzabile per rilanciare l'economia ed offrire servizi migliori».

Poi il gruppo del Carroccio, guidato da Massimiliano Carnevale, spiega come sono andate le cose in questi mesi. «La Lega non si è mai mossa individualmente in una trattativa con il sindaco perché non è nelle nostre corde e riteniamo indispensabile garantire sempre e comunque l'unita' del centrodestra. Del resto è stato proprio lo spirito di coalizione che ci ha persuaso a seguire la volontà dei nostri alleati e dunque non depositare da subito la mozione di sfiducia, come invece era nelle nostre intenzioni». Una stoccata all'ex sindaco Vincenzo Zaccheo, che avrebbe stoppato la sfiducia, secondo quanto raccontato giorni fa da Claudio Durigon. Da quel momento ci si è mossi di conseguenza. «C'è stato invece un ragionamento complessivo come coalizione di centrodestra che partiva dalla posizione del presidente del consiglio comunale, eletto con i voti di tutte le formazioni presenti in consiglio, ivi comprese quelle di minoranza che fanno riferimento al sindaco Coletta», si legge ancora nel comunicato della Lega.

Ma quando Coletta ha nominato la giunta c'è stata soprattutto delusione. « È bene chiarire da subito  che la disponibilità del centrodestra aveva come caposaldo la scelta di una giunta di alto profilo e soprattutto tecnica, cosa che non è avvenuta in nessuno dei due casi, e soprattutto in discontinuità con il passato, discontinuità che non poteva che partire dalla sostituzione del direttore generale al quale non può essere riconosciuta la capacità di aver creato un clima di fiducia con il personale dell'ente. Va inoltre ribadito che questo ragionamento esulava completamente da ipotetici agganci ad elezioni provinciali e da posizioni in giunta avendo come unico punto di contatto il programma che doveva essere appunto perseguito con modi e soprattutto tempi certi. Dispiace aver dovuto prendere atto che il sindaco non abbia avuto la capacità di garantire nessuno dei nostri ragionamenti ed essersi invece presentato con una giunta costruita sulle figure più deludenti del passato governo e che lascia molto perplessi anche rispetto ai nuovi nomi inseriti. A tal proposito vale la pena ricordare che stiamo ancora aspettando rassicurazioni dal sindaco circa la chiusura della vertenza sindacale aperta un anno fa a carico di una assessora e l'effettiva omonimia di un'altra assessora già presidente di una cooperativa in liquidazione coatta amministrativa per debiti di circa 600.000 euro che hanno lasciato decine di dipendenti senza stipendio, tfr e tredicesima in piena pandemia».