Un'amministrazione ancora senza commissioni consiliari a tre mesi dal voto e ora anche senza una guida gestionale, con la partenza del direttore e segretario generale Rosa Iovinella. Il 2022 non parte bene per il Comune di Latina, ancora invischiato nelle beghe dei partiti che non riescono ad accordarsi sulla divisione e le presidenze delle commissioni con almeno otto conferenze capigruppo convocate a tal scopo e finite senza una decisione. Uno scenario che potrebbe non destare preoccupazione in una città che viene da un periodo florido con opere e lavori avviati in tutti settori, ma è proprio quello che non è accaduto nel capoluogo.

Urbanistica, lavori pubblici, ambiente, attività produttive, impianti sportivi, manutenzione di strade ed edifici scolastici, decoro, personale: sono molti i settori e relativi comparti dell'amministrazione che in questi anni hanno vissuto una storia travagliata vivendo di lentezza, difficoltà e decisioni sofferte e trascinate, tra cambi frequenti di dirigenti e assessori e senza il filo di quella continuità decisionale e di quella costanza nel lavoro e nelle competenze necessarie per dare una impronta fattiva e risolutiva al governo della città. In questo quadro il ritardo delle commissioni è un passo falso che rende l'avvio d'anno macchinoso per Damiano Coletta: con l'incombenza di dover scegliere un segretario e un direttore generale si trova ancora ad avere molte questioni sospese come sospeso è il braccio operativo politico dell'amministrazione delle commissioni non istituite, la sede dove viene avviato e discusso l'indirizzo amministrativo, dove ci si confronta su temi e delibere e si esercita quel potere di scelta che può cambiare le cose. L'eredità più difficile da traghettare e gestire nel 2022 è quella dell'urbanistica con i Ppe da sanare che ancora aspettano una schiarita. Le varianti dei piani R3 e R6, ad esempio, in commissione urbanistica ci erano arrivate a ferragosto, con Lbc, poi stoppata dalle opposizioni, che aveva fretta di approvarle. Ora senza commissioni siamo ancora al punto di partenza.

Da dirimere anche i nodi sul regolamento edilizio del Comune e sull'articolo 2 e 3 delle legge sulla rigenerazione urbana. Il sindaco non fornisce ancora una risposta chiara sui bandi per l'assegnazione degli impianti, oltre 33 strutture tra palazzetti, campi di calcio e tensostrutture, tema su cui il pressing dei partiti è costante. Tante questioni restano sospese anche sul fronte dell'economia cittadina relativa al settore delle attività produttive; non è mai stato fatto un aggiornamento del piano del commercio e sotto l'amministrazione di Lbc si è andati avanti a colpi di varianti puntuali. La questione del restyling dei mercati come il mercato del martedì è rimasto irrisolto come pure il destino di strutture, come il mercatino di via Verdi, depotenziate da scelte sbagliate, anni e contenziosi. E ancora da capire sono gli interrogativi irrisolti sul cimitero urbano dopo l'approvazione del nuovo regolamento, il recupero dell'area ex Svar e il capitolo del recupero degli immobili comunali. Senza le commissioni poi che sollevano dubbi, domande e creano percorsi sui temi fermi non si sa ancora che tempi avremo per vedere riaperti il teatro comunale D'Annunzio e la biblioteca comunale Aldo Manuzio di Latina. Per dirimere la questione commissioni decisiva dovrebbe essere la prossima conferenza capigruppo di domani, sperando sia la volta buona per far (finalmente) decollare l'amministrazione.