Attivazione di 5 Centrali operative territoriali, di 18 Case della comunità, di 6 Ospedali di comunità, adeguamento sismico dell'Ospedale Santa Maria Goretti di Latina, e rafforzamento tecnologico della rete ospedaliera con l'acquisto di 19 nuove apparecchiature di ultima generazione. Questo, in sintesi, il piano di riorganizzazione che sarà finanziato dalla Regione Lazio con 39,2 milioni di euro pianificati per i primi investimenti del PNRR e del piano nazionale investimenti complementari al PNRR nella provincia di Latina.

Gli interventi sono stati presentati questa mattina dal presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti, e dall'Assessore alla Sanità, Alessio D'Amato. Alla conferenza stampa che si è tenuta presso la sala conferenze – Ce.R.S.I.Te.S., Sapienza Università di Roma – Polo di Latina, ha partecipato anche il direttore generale della Asl di Latina, Silvia Cavalli.
L'iniziativa promossa dalla Regione Lazio ha messo in evidenza come cambierà e si evolverà il sistema sanitario locale. L'investimento fa parte del più ampio piano riorganizzativo della sanità laziale che vede impegnati 700 milioni di euro fino al 2026.

Grazie ai fondi del PNRR la presenza di presidi sanitari sul territorio si moltiplicherà. Infatti, con le Case e gli Ospedali di Comunità sarà più immediata la risposta ai bisogni di cura espressi dal territorio. Inoltre, l'ampliamento e l'ammodernamento del parco tecnologico migliorerà la qualità delle cure negli ospedali, permettendo anche di aumentare il numero di esami che possono essere effettuati. Infine, l'imponente piano di edilizia sanitaria contribuirà a rendere le strutture sanitarie più belle e più sicure. Quella che si va delineando è una completa riorganizzazione delle strutture sanitarie intermedie e delle reti territoriali in una logica di prossimità, multidisciplinarità e multiprofessionalità. Con il PNRR e gli altri fondi che la Regione Lazio ha investito nel corso degli ultimi 9 anni si completerà la nuova rete territoriale del pontino, per dare vita a una sempre più forte ed efficace integrazione tra la rete ospedaliera aziendale e quella territoriale, attraverso la presenza di strutture intermedie e tecnologie avanzate in grado di rispondere ad ogni esigenza di cura. Le Case della Comunità sono strutture sanitarie territoriali, promotrici di un modello di intervento multidisciplinare (tipo Case della Salute). Il cittadino può trovare tutti i servizi sanitari di base, il Medico di Medicina Generale e il Pediatria, gli specialisti ambulatoriali e altri professionisti (logopedisti, fisioterapisti, tecnici della riabilitazione). Le Centrali Operative territoriali (COT) sono hub tecnologicamente avanzati per la presa in carico del cittadino e per il raccordo tra servizi e soggetti coinvolti nel processo assistenziale: attività territoriali, sanitarie e sociosanitarie, ospedaliere e della rete di emergenza-urgenza. Gli Ospedali di Comunità sono strutture sanitarie della rete territoriale a ricovero breve e destinati a pazienti che necessitano interventi sanitari a bassa intensità clinica. Sono strutture intermedie tra la rete territoriale e l'ospedale, di norma dotati di 20 posti letto (max. 40 posti letto) e a gestione prevalentemente infermieristica.