L'ultima è il sondaggio. Dopo 5 anni di chiacchiere, l'amministrazione Coletta adesso chiede ai cittadini cosa ne pensano della Zona a traffico limitato e se preferiscono l'isola pedonale. In pratica si certifica il fallimento della politica o perlomeno di quella del rinvio costante, della palla in tribuna, di cui il sindaco Coletta s'è dimostrato un fuoriclasse e rispetto alla quale nemmeno l'apporto del soccorso azzurro targato Forza Italia sembra riuscire a invertire la rotta.

Dunque saranno i cittadini a dover scegliere se gradiscono maggiormente la Ztl oppure se vogliono l'isola pedonale. Saranno loro a dover sopperire a chi, dal 2014, non ha saputo cavare un ragno dal buco.

Nata con l'amministrazione Di Giorgi, la Ztl in centro avrebbe dovuto portare con sé anche una pavimentazione e la trasformazione del centro storico di Latina in una sorta di salotto della città. Attorno, parcheggi e piste ciclabili. Ma già nei primi anni di avvio, la Ztl portò a profondi contrasti anche all'interno dell'allora amministrazione di centrodestra. C'era infatti chi, sostenendo le lamentele dei commercianti, voleva che la chiusura al traffico fosse limitata solo ai fine settimana. Poi, tra tempeste giudiziarie e commissariamenti, il Comune è arrivato al 2016 quando alla guida dell'ente sale Damiano Coletta con la sua maggioranza monocromatica targata Lbc. Pavimentazioni, arredi e altri investimenti per il centro storico scompaiono dal piano delle opere pubbliche, complice anche i dubbi della Sovrintendenza ai beni culturali. ma diciamo che nessuno insiste più di tanto. Vengono organizzate, negli anni, riunioni e confronti con associazioni di categoria e residenti del centro, per provare a capire cosa fare. Illuminante quel che disse rispetto a queste riunioni il presidente di una associazione di categoria: «Di solito quando una amministrazione mi convoca lo fa per dirmi cosa ha in mente di fare per la città e chiede un mio parere. Invece qui hanno chiesto a me cosa vorrei ne fosse della Ztl». Insomma, il mondo al contrario. Così dopo svariate commissioni richieste dall'opposizione di centrodestra, arriva l'idea: qualcuno dice "facciamo un Osservatorio della Ztl, dove dentro ci mettiamo operatori, professionisti e addetti ai lavori". Gli vanno dietro e creano questo Osservatorio. Il risultato? Non pervenuto. Ma a un certo punto, l'estate scorsa, Coletta e il suo assessore alla Viabilità Dario Bellini hanno l'illuminazione: facciamo l'isola pedonale. E così il traffico viene interdetto completamente. L'esperimento è ancora in corso e andrà avanti fino al 31 maggio. Poi sarà il sondaggio a dire quel che preferiscono i cittadini. Come se si dovesse scegliere il colore con cui pitturare un muro.

L'errore di fondo di questa storia è semplice: scegliere tra Ztl e Isola pedonale dovrebbe essere una competenza pura della politica, di chi gestisce la pubblica amministrazione, perché si inserisce in un contesto che contiene un piano del commercio, uno della viabilità, tiene in considerazione parcheggi e collegamenti viari in genere. Ma soprattutto deve denotare una visione, legata al commercio, alla ristorazione, ai servizi, al futuro che si vuole dare al centro storico della città. Come immagina il Comune il centro di Latina del futuro? Un centro commerciale all'aperto? Una zona destinata a servizi come banche, uffici postali, bar? Un centro universitario, con servizi per gli studenti? In base a questo si può decidere se sia più opportuno avere una zona a traffico limitato, che sia organizzata su orari e giorni definiti oppure un'isola pedonale, all'interno della quale magari prevedere arredi e pavimentazioni adatte. Di questo doveva discutere e decidere l'amministrazione comunale di Latina. Dal 2014 a oggi ha solo intrapreso percorsi lasciandoli a metà, cambiato più volte idea, concluso praticamente nulla. E ora si affida al voto dei cittadini. Ma questi, in base a cosa dovrebbero decidere?